OHi Mag Report Geopolitico nr. 30 Progetto tedesco Silbervogel. Elaborazione di una foto da: https://it.topwar.ru/24604-serebryanaya-ptica-nadolgo-perezhivshaya-reyh.html Questo studio esplora le potenzialità belliche degli aerorazzi, analizzandone le origini storiche, i progressi tecnologici e le implicazioni strategiche. Dalla concezione pionieristica del progetto tedesco Silbervogel negli anni ’30, che delineò l’idea di bombardieri suborbitali, al trasferimento delle competenze scientifiche e ingegneristiche negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica nel secondo dopoguerra, l'evoluzione di queste tecnologie ha segnato una pietra miliare nella ricerca aerospaziale. Programmi sperimentali come l’americano X-15 e il sovietico Bombardiere Keldysh hanno gettato le basi per sviluppi successivi, consolidando l’interesse strategico per velivoli in grado di operare a quote suborbitali. Nel XXI secolo, il confronto geopolitico tra Stati Uniti e Cina ha alimentato una nuova corsa allo sviluppo di aerorazzi avanzati, come lo statunitense X-37B e le controparti cinesi. Questi sistemi offrono vantaggi senza precedenti, tra cui la capacità di superare le difese attuali, un’autonomia transcontinentale e la possibilità di eseguire attacchi rapidi e precisi su scala globale. L’analisi evidenzia come la militarizzazione dello spazio e l’integrazione di queste tecnologie nelle strategie difensive rappresentino un passaggio cruciale per il futuro degli equilibri globali. La ricerca conclude che lo sviluppo e l’implementazione di bombardieri strategici suborbitali costituiranno una leva decisiva nella competizione per la supremazia militare e tecnologica del XXI secolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo
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OHi Mag Report Geopolitico nr. 21 Da diversi decenni ormai si stanno compiendo ricerche e sviluppi nell'ambito della tecnologia, dei laser per finalità belliche. Nella fattispecie, i primi laser sono stati sviluppati a partire dal 19601. Una prolifica ricerca scientifica, e tecnologica, legata al settore della difesa e degli armamenti, con le prime sperimentazioni sul campo per finalità belliche, risale invece agli anni '70 e '80 del XX secolo2. Nonché, per quanto riguardi l'ambito navale, una tra le prime sistematiche sperimentazioni sul campo – tra quelle pubblicamente riportate – risale proprio anni '80 del '9003. Seppure, a discapito di quanto sovra-menzionato, così com'è stato notato da diversi analisti ed esperti, «solo i progressi tecnologici contemporanei hanno permesso di immaginarne realisticamente l’uso sui campi di battaglia4». Leggi l'articolo
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OHi Mag Geopolitical Report nr. 5 Viviamo in un’epoca di mutamenti, estensioni o almeno ripensamenti delle concettualizzazioni delle finalità di ruolo delle varie tipologie navali. Le strategie dei mezzi, anche quelle di unità navali importanti, come le portaerei e i DDG, non sono esenti da questi cambiamenti (o quantomeno dall'essere posti al centro di riflessioni). Va necessariamente notato come tutto ciò non sia frutto del capriccio dell'ego dei membri dei vari pensatoi strategici e think tanks, bensì conseguenza e deriva di riflessioni avanzate determinatesi a causa di un mutato scenario geopolitico e strategico a livello globale. Quanto cercheremo di indagare di seguito rappresenta un tentativo di mettere insieme sia le contemporanee esigenze strategiche sia lo sviluppo di nuove tecnologie in campo militare. Ciò ci ha portato a riflettere sulla esigenza di immaginare le possibili modifiche nell’assetto della composizione navale delle marine militari. Leggi l'articolo
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OHi Mag Geopolitical Report nr. 4 L’evoluzione delle tecnologie militari, le considerazioni strategiche rispetto a uno scenario mondiale in evoluzione, e gli interessi interni alle potenze (anche di natura economica), intrecciandosi e controbilanciandosi a livello strutturale, pongono il futuro delle portaerei a un bivio. Nei maggiori pensatoi di strategia e politica navale, la riflessione sul futuro della portaerei si biforca sulla possibile scelta di continuare a puntare su di un numero ridotto di super portaerei di grandi dimensioni, o se, di converso, concentrarsi sulla costruzione e schieramento di un numero elevato di portaerei di più ridotte dimensioni. Quanto evidenziato parte da riflessioni strutturali, poste in essere in considerazione dei cambiamenti avvenuti nello scenario di riferimento. Leggi l'articolo
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Ohi Mag Geopolitical Report nr. 1 L’avanzamento tecnologico, sia in ambito cyber e di rilevamento geo-spaziale sia in quello missilistico, sta progressivamente rendendo obsoleti molti aspetti tradizionali delle marine odierne (le quali, spesso a discapito dell’innovazione scientifica e della tecnica, sono generalmente ancora fondate su modelli della seconda metà del XX secolo). Soprattutto per quanto riguarda le unità di superfice, quest’ultime si aprono alla prospettiva di divenire bersagli perfetti per missili sempre più sofisticati. Tutto ciò è stato evidente nel caso dell’affondamento della Moskva da parte delle FF.AA. ucraine durante i primissimi mesi del conflitto con la Russia, rispetto al quale lo stratega statunitense Edward Nicolae Luttwak ha recentemente osservato: «L'equipaggio dell'incrociatore russo Moskva, composto da 510 persone, è stato distrutto dalle copie ucraine di un missile di epoca sovietica di 30 anni fa. Leggi l'articolo
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Leonard Henry SpencerBio non disponibile Cerca▼Cerca per argomenti oppure un'autore
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