OHi Mag Report Geopolitico nr. 24 Cfr.: https://tiburno.tv/2021/10/25/i-kamikaze-dalla-battaglia-del-golfo-di-leyte-a-donatella-rettore/ Nell’ottantesimo anniversario della battaglia, nota per aver rappresentato il primo importante impiego di piloti kamikaze da parte giapponese, molti autori si chiedono quali possano essere gli insegnamenti da acquisire in funzione della disputa che oggi si trascina nel Mar Cinese Meridionale tra le marine cinese e statunitense. Le motivazioni di questa ipotesi nasce dalla consapevolezza che il rischio di una possibile guerra navale con la Cina sia elevato, influenzato com’è dalla vulnerabilità della US Navy in campo cantieristico che vede la capacità cinese ben 230 volte superiore a quella statunitense. Ciò che conta in realtà è provare a ricercare gli aspetti dello scontro navale conosciuto come la battaglia del Golfo di Leyte, avvenuta al largo delle Filippine tra il 23 e il 26 ottobre, che possano essere ricondotti alla sfida odierna tra le due marine. Per molti analisti questo duello è considerato la più grande battaglia navale dell’intera Seconda Guerra Mondiale e forse dell’intera storia moderna. Una ragione in più per spingere alcuni studiosi cinesi a concentrare la loro attenzione nello studio di questo evento avvenuta nelle acque filippine. Una delle ragioni potrebbe essere che, essendo la marina cinese a corto di esperienza di guerra navale su grande scala, la necessità di studiare casi storici venga ritenuta importante. Molta attenzione è stata dedicata allo sbarco anfibio e alla capacità statunitense di saturare le difese giapponesi con attacchi ad alta densità da direzioni diverse, riuscendo a consentire lo sbarco senza subire perdite elevate. I principali elementi emersi dall’analisi del caso da parte degli studiosi cinesi sono stati:
[1] Secondo il Generale Omar Bradley “Amateurs talk strategy. Professionals talk logistics”. Secondo il Generale John J. Pershing “Infantry wins battles, logistics wins wars." [2] Nimitz e MacArthur seppero trovare un compromesso giusto per entrambi teso alla conquista delle Filippine, prima di lanciarsi nella conquista del Giappone; [3] L’ammiraglio William Halsey era caduto nel tranello teso dai giapponesi e si era diretto a nord alla ricerca delle porterei giapponesi (esca) mettendo in grave rischio le forze rimaste al largo di Leyte. Famoso il messaggio inviato da Nimitz a Halsey, per richiamarlo a sud, che oggi diremmo essere virale: : "Dov'è la Task Force 34... Il mondo si chiede". [4] Importante ricordare la famosa frase di Orazio Nelson che ricordava ai propri ufficiali di ingaggiare il nemico da distanza ravvicinata, cosa questa che non sarebbe mai stata vista come qualcosa di negativo anche in caso di perdita della propria unità navale. Articolo in PDF
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