|
OHi Mag Report Geopolitico nr. 215 Riferimento: sintesi giornaliere di OhiMag del mese di settembre Introduzione
Il mese di settembre 2025 si è rivelato un tornante critico per l'ordine globale, un periodo di accelerazione delle tendenze verso un multipolarismo sempre più marcato. Gli eventi succedutisi hanno dipinto un quadro di crescente frammentazione, competizione assertiva tra grandi potenze e ridefinizione delle alleanze. Dalle dinamiche euro-asiatiche, segnate dalla persistenza del conflitto ucraino e dall'espansione dell'influenza sino-russa, alle tensioni nell'Indo-Pacifico e nel Medio Oriente, ogni regione ha contribuito a delineare un sistema internazionale in profonda e rapida trasformazione, influenzando strategie militari, equilibri economici e percorsi tecnologici. Considerazioni e tendenze Gli eventi descritti tra il 1 e il 30 settembre 2025 rivelano un quadro complesso e dinamico delle relazioni internazionali, caratterizzato da un'accelerazione verso un ordine mondiale multipolare, una crescente militarizzazione e una profonda interconnessione tra dinamiche geopolitiche, strategiche, economiche e tecnologiche. 1. L'Ascesa di un Ordine Multupolare e la Crisi dell'Egemonia Occidentale Il tema dominante è l'indebolimento dell'egemonia occidentale e l'emergere di un ordine multipolare. L'asse Cina-Russia-India, consolidato attraverso la SCO e accordi bilaterali (come il gasdotto Power of Siberia 2 e la cooperazione militare nell'Indo-Pacifico), si presenta come una chiara alternativa al modello occidentale. La strategia "competitiva" di Trump verso la Russia, pur riconoscendo questa nuova realtà, appare spesso ambivalente, generando incertezza tra gli alleati e spingendo paesi tradizionalmente vicini agli USA, come l'India, a esplorare nuove partnership.
Il mese di settembre 2025 è caratterizzato da una corsa globale al riarmo e da una profonda trasformazione delle dottrine militari, spinte da innovazioni tecnologiche e dall'emergere di nuove forme di guerra.
Le dinamiche economiche e tecnologiche sono intrinsecamente legate agli eventi geopolitici, creando un panorama di profonde interdipendenze e vulnerabilità.
Gli eventi del settembre 2025 non sono stati un semplice susseguirsi di notizie, ma un acceleratore di tendenze profonde che stanno ridefinendo l'architettura geopolitica globale. Il mondo si sta assestando su un sistema multipolare, in cui l'egemonia occidentale, sebbene non ancora completamente eclissata, è decisamente messa in discussione da un blocco eurasiatico guidato da Cina e Russia, e da attori regionali emergenti sempre più assertivi. Sul piano geopolitico, l'emergere di nuovi assi strategici e la ridefinizione delle alleanze sono evidenti. L'asse Russia-Cina, cementato da accordi energetici (Power of Siberia 2) e da una crescente cooperazione militare (esercitazioni congiunte nell'Indo-Pacifico), si propone come una chiara alternativa all'ordine dominato dagli Stati Uniti. Questo ha generato un'intensificazione della competizione in regioni chiave come l'Indo-Pacifico, dove la Cina proietta potenza con la sua flotta in espansione (portaerei Fujian e nuove acquisizioni), e l'Artico, che diventa un nuovo fronte di confronto per risorse e rotte commerciali. La persistenza di conflitti regionali nel Medio Oriente, l'instabilità in Africa e la crisi in Ucraina continuano a drenare risorse e a polarizzare la comunità internazionale, mentre l'ONU, pur celebrando i suoi 80 anni, mostra evidenti segni di sottofinanziamento e perdita di rilevanza, con una maggioranza di stati che votano contro l'Occidente. Questo scenario richiede una profonda riflessione sulla diplomazia internazionale e sulla necessità di riconquistare consenso e centralità, evitando l'isolamento. La retorica e le azioni di Donald Trump, con il suo approccio "America First", aggiungono un ulteriore elemento di incertezza, spingendo gli alleati tradizionali a riconsiderare le proprie strategie e a cercare maggiore autonomia, come dimostrato dalla corsa al riarmo europeo e dalla ricerca di nuove partnership da parte dell'India. Strategicamente, il panorama è dominato dalla corsa all'innovazione tecnologica e dall'adattamento a nuove forme di guerra. I droni e i sistemi autonomi sono diventati componenti essenziali delle forze armate moderne, rivoluzionando le tattiche terrestri, aeree e navali. L'investimento massiccio nell'intelligenza artificiale da parte di tutte le principali potenze (USA, Cina, UE) non mira solo a mantenere un vantaggio competitivo, ma a trasformare radicalmente il processo decisionale e l'efficienza operativa. Tuttavia, questa transizione solleva anche interrogativi cruciali sulla vulnerabilità delle infrastrutture critiche (attacchi informatici e GPS), sui dilemmi etici dell'automazione in guerra e sulla necessità di test e validazione rigorosi. Le dottrine militari si stanno evolvendo verso modelli di "guerra ibrida" e "operazioni marittime distribuite", che richiedono flessibilità, interoperabilità e una combinazione di piattaforme con equipaggio e senza. La crisi delle scorte di intercettori missilistici statunitensi e il fallimento di operazioni cyber strategiche sono segnali d'allarme che evidenziano la necessità di investimenti urgenti e di un ripensamento delle capacità difensive. Dal punto di vista economico, tecnologico, finanziario ed energetico, le interdipendenze globali sono allo stesso tempo fonte di opportunità e di vulnerabilità. La "guerra dei chip" tra USA e Cina continua a rimodellare le catene di approvvigionamento globali, spingendo verso il "friendshoring" e l'autosufficienza tecnologica, ma con il rischio di frammentare i mercati e rallentare l'innovazione. La ricerca di nuove rotte commerciali (rotta artica) e l'espansione delle infrastrutture energetiche (Power of Siberia 2, LNG verso l'Europa, giacimenti di litio in Germania) sono risposte alle tensioni geopolitiche e ai cambiamenti climatici, ma generano nuove dipendenze e sfide ambientali. La crisi economica in Europa, il debito pubblico crescente e la volatilità dei mercati finanziari globali (con le banche centrali che diversificano le riserve) riflettono la fragilità del sistema di fronte a shock esterni e a politiche commerciali aggressive. L'ascesa del capitalismo statale in alcuni paesi occidentali e la promozione di alternative al dollaro (BRICS) segnalano una profonda trasformazione del sistema economico globale, in cui la competizione per le risorse critiche, l'energia e la tecnologia è diventata una priorità strategica assoluta. In sintesi, il settembre 2025 ha consolidato un'epoca di grande incertezza e cambiamento. L'ordine mondiale è in transizione verso un sistema multipolare più competitivo e frammentato, dove la tecnologia, in particolare l'intelligenza artificiale e i sistemi autonomi, gioca un ruolo centrale nella ridefinizione delle strategie militari, economiche e geopolitiche. L'Occidente, e in particolare l'Europa, si trova di fronte alla sfida di rafforzare la propria coesione interna e la propria autonomia strategica per navigare in questo nuovo scenario, cercando nuove forme di cooperazione pur mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare minacce ibride e imprevedibili, e soprattutto riconquistare il consenso globale perduto. L'alternativa è un progressivo isolamento e la perdita di centralità in un mondo sempre più complesso e interconnesso.
0 Commenti
Leave a Reply. |
RedazioneSocialCERCA▼Cerca per argomenti oppure un'autore
Cerca nel testoARCHIVI
Ottobre 2025
Categorie
|
RSS Feed