OHi Mag Report Geopolitico nr. 161 Analisi dei rischi settoriali di giugno del 2025 A cura della COFACE Il documento "Sector Risk Assessments" pubblicato da Coface per Giugno 2025 offre una panoramica sintetica ma estremamente densa dello stato di salute dell'economia globale, analizzata attraverso la lente del rischio di credito. Questo tipo di analisi è fondamentale per imprese, investitori e policy maker, in quanto fornisce una mappa visiva delle vulnerabilità e delle aree di resilienza in un contesto macroeconomico complesso. L'analisi che segue si propone di decodificare in profondità i dati presentati, esaminando ogni settore e regione, interpretando le tendenze e ipotizzando le forze sottostanti che modellano questo scenario di rischio per la metà del 2025. Introduzione alla Metodologia e al Contesto Generale Prima di addentrarsi nei dettagli, è essenziale comprendere la cornice del grafico. Coface, un leader globale nell'assicurazione dei crediti commerciali, valuta 13 settori chiave in sei macro-regioni geografiche. La valutazione si basa su un'analisi quantitativa e qualitativa che, come indicato a piè di pagina, sintetizza l'evoluzione di cinque indicatori finanziari cruciali: fatturato, redditività, rapporto di indebitamento netto, flusso di cassa e sinistralità osservata. La legenda è la chiave di lettura:
Analisi Dettagliata per Settore Industriale Analizzeremo ora ogni settore singolarmente, tracciando il suo profilo di rischio attraverso le sei regioni per comprenderne le dinamiche globali e le specificità locali. Agri-Food (Agroalimentare). Il settore agroalimentare si dimostra uno dei più resilienti nel panorama globale. È classificato universalmente come a Rischio Medio (Verde Chiaro) in tutte le sei regioni. Questa stabilità non sorprende, data la natura anelastica della domanda di prodotti alimentari. Le persone devono mangiare, indipendentemente dal ciclo economico. Tuttavia, il fatto che non sia a "Basso Rischio" indica la presenza di pressioni significative. Queste potrebbero includere la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole (influenzata da fattori climatici e geopolitici), l'aumento dei costi energetici per la produzione e la logistica, e i cambiamenti nelle abitudini di consumo, con una crescente pressione sui margini per i produttori. La valutazione uniforme suggerisce che queste sfide sono globali e non confinate a una singola regione. Automotive (Automobilistico). Il settore automobilistico emerge come uno dei più critici. È classificato a Rischio Alto (Rosa) in Nord America, Asia-Pacifico, Sud America e Medio Oriente/Turchia, e a Rischio Molto Alto (Magenta) in Europa Centrale/Orientale e in Europa Occidentale. Questa situazione riflette una tempesta perfetta di sfide. La transizione verso i veicoli elettrici (EV) è estremamente costosa e sta erodendo la redditività dei produttori tradizionali. Allo stesso tempo, la concorrenza, specialmente da parte dei nuovi attori cinesi, è feroce. L'inflazione e gli alti tassi di interesse riducono il potere d'acquisto dei consumatori, deprimendo la domanda per beni durevoli e costosi come le automobili. Le persistenti tensioni nelle catene di approvvigionamento, sebbene migliorate, continuano a rappresentare un'incognita. La valutazione di "Rischio Molto Alto" in Europa suggerisce che il continente è l'epicentro di questa crisi, forse a causa della forte dipendenza energetica, di una regolamentazione ambientale stringente e di una concorrenza EV particolarmente agguerrita. Chemical (Chimico). Il settore chimico presenta un quadro variegato ma tendenzialmente negativo. È a Rischio Medio in Nord America e Asia-Pacifico, ma a Rischio Alto in Sud America e Medio Oriente/Turchia. La situazione più grave si registra in Europa, con un Rischio Alto in Europa Centrale/Orientale e un Rischio Molto Alto in Europa Occidentale, accompagnato da un downgrade. Questo peggioramento in Europa Occidentale è un segnale d'allarme potentissimo. Il settore chimico è ad altissima intensità energetica, e la crisi dei prezzi del gas in Europa ha colpito duramente i margini di profitto, rendendo i produttori europei meno competitivi a livello globale. La domanda debole da parte di settori a valle come l'edilizia e l'automotive (entrambi ad alto rischio) aggrava ulteriormente la situazione. La relativa stabilità in Nord America (grazie a costi energetici inferiori) e in Asia-Pacifico (sostenuta da una domanda interna ancora robusta in alcune aree) evidenzia una frattura geoeconomica. Construction (Edilizia). Similmente all'automotive, l'edilizia è un settore in profonda sofferenza. È a Rischio Alto in Nord America, Sud America, Europa Occidentale e Medio Oriente/Turchia. La valutazione sale a Rischio Molto Alto in Europa Centrale/Orientale e in Asia-Pacifico. Il principale colpevole è la politica monetaria restrittiva a livello globale. Gli alti tassi di interesse hanno reso i mutui proibitivi per molte famiglie e hanno aumentato il costo del capitale per gli sviluppatori, bloccando molti nuovi progetti. A questo si aggiunge l'aumento dei costi dei materiali da costruzione. La criticità in Asia-Pacifico potrebbe essere legata alla crisi del settore immobiliare in Cina, che ha ripercussioni su tutta la regione. In Europa Centrale/Orientale, l'incertezza geopolitica e le difficoltà economiche frenano gli investimenti. Energy (Energia). Il settore energetico mostra una sorprendente uniformità, classificato a Rischio Medio in tutte le regioni tranne il Medio Oriente/Turchia, dove è a Rischio Alto. Questo potrebbe sembrare controintuitivo dopo i profitti record del 2022-2023. Tuttavia, la valutazione di Coface potrebbe riflettere l'estrema volatilità dei prezzi e l'incertezza normativa legata alla transizione energetica. Mentre i produttori di idrocarburi beneficiano di prezzi ancora sostenuti, l'enorme fabbisogno di investimenti per la decarbonizzazione e i rischi geopolitici che influenzano l'offerta globale mantengono il livello di allerta su "Medio". L'insolito "Rischio Alto" in Medio Oriente/Turchia potrebbe riflettere specifiche instabilità regionali o le sfide economiche della Turchia, che pesano sulla valutazione complessiva della macro-area. ICT (Information and Communication Technologies). L'ICT è il settore che offre i segnali più interessanti e contrastanti. È l'unica area che presenta un upgrade e anche un downgrade. In Nord America, il rischio è stato declassato da Basso a Medio. Questo potrebbe indicare una normalizzazione post-pandemica, la fine del boom del lavoro da casa, i licenziamenti nel settore Big Tech e una maggiore cautela negli investimenti aziendali in tecnologia. Al contrario, in Asia-Pacifico, il settore ha ricevuto un upgrade da Medio a Basso Rischio, diventando l'unica cella "verde scuro" dell'intera matrice. Questo è un segnale potentissimo della crescente leadership tecnologica della regione, spinta da innovazione in aree come l'intelligenza artificiale, i semiconduttori e le piattaforme digitali in economie dinamiche. Nelle altre regioni, il rischio è per lo più Medio (Europa, Sud America, Medio Oriente), indicando una solidità di fondo ma non l'immunità al rallentamento economico. Metals (Metallurgico). Il settore dei metalli è strettamente legato alla salute dell'industria manifatturiera e dell'edilizia. Non sorprende, quindi, che sia classificato a Rischio Alto in quasi tutte le regioni, con la sola eccezione di Nord America e Asia-Pacifico dove è a Rischio Medio. La domanda globale debole, specialmente da parte di settori chiave come l'automotive e le costruzioni, pesa sui prezzi e sui volumi. I costi energetici elevati per la produzione (soprattutto in Europa) comprimono ulteriormente i margini. La valutazione leggermente migliore in Nord America e Asia-Pacifico potrebbe essere legata a politiche di sostegno industriale (come l'Inflation Reduction Act negli USA) o a una domanda residua per progetti infrastrutturali specifici. Paper (Cartario). Il settore cartario è classificato a Rischio Alto in tutte le regioni, con un downgrade specifico in Asia-Pacifico. Se da un lato la domanda di carta per ufficio è in declino strutturale a causa della digitalizzazione, la domanda di imballaggi in carta e cartone è cresciuta con l'e-commerce. Tuttavia, anche questo settore è ad alta intensità energetica e soffre per l'aumento dei costi di produzione. Il rallentamento dei consumi globali si traduce in una minore domanda di imballaggi, mettendo sotto pressione l'intero settore. Il downgrade in Asia-Pacifico suggerisce che anche questa regione, un tempo motore della crescita, stia risentendo del rallentamento del commercio globale. Pharmaceuticals (Farmaceutico). Insieme all'agroalimentare, il farmaceutico è l'altro grande pilastro di resilienza. È classificato a Basso Rischio in Asia-Pacifico e a Rischio Medio in tutte le altre regioni. La domanda di farmaci è largamente anelastica e non ciclica, e l'invecchiamento della popolazione nelle economie avanzate fornisce un sostegno strutturale alla crescita. L'innovazione continua (nuove terapie, biotecnologie) garantisce flussi di entrate stabili per le grandi aziende. La classificazione di "Rischio Medio" anziché "Basso" ovunque potrebbe riflettere le pressioni sui prezzi da parte dei sistemi sanitari nazionali, la scadenza di brevetti su farmaci "blockbuster" e l'elevato costo della R&S. L'Asia-Pacifico si distingue come l'area più sicura, forse grazie a una combinazione di forte crescita della spesa sanitaria e un fiorente settore di produzione di farmaci generici e principi attivi. Retail (Vendita al Dettaglio). Il settore retail è in grave difficoltà, riflettendo direttamente la crisi del potere d'acquisto dei consumatori. È a Rischio Alto in quasi tutte le regioni, con un downgrade in Nord America. La situazione è particolarmente critica in Sud America, dove il rischio è classificato come Molto Alto. L'inflazione erode i redditi disponibili, spingendo i consumatori a tagliare le spese non essenziali. La concorrenza feroce dell'e-commerce continua a mettere sotto pressione i rivenditori fisici. Il downgrade in Nord America indica un peggioramento delle condizioni per i consumatori anche nella più grande economia mondiale. La valutazione "Molto Alto" in Sud America è probabilmente legata a tassi di inflazione storicamente elevati e a una maggiore instabilità macroeconomica. Textile-Clothing (Tessile-Abbigliamento). Questo settore, dipendendo fortemente dalla spesa discrezionale, segue un andamento simile a quello del retail. È classificato a Rischio Alto in tutte le regioni, ad eccezione dell'Asia-Pacifico, dove il rischio è Medio. I consumatori posticipano l'acquisto di abbigliamento di fronte a bollette e costi alimentari più alti. Il modello del "fast fashion" è sotto pressione sia per i costi crescenti sia per una maggiore attenzione alla sostenibilità. La valutazione migliore in Asia-Pacifico può essere dovuta al fatto che la regione è il principale centro di produzione mondiale, il che potrebbe conferire ad alcuni operatori un vantaggio sui costi, e a una domanda interna ancora vivace in alcuni mercati emergenti. Transport (Trasporti). Il settore dei trasporti è un altro punto dolente dell'economia globale. È classificato a Rischio Alto ovunque, con una valutazione di Rischio Molto Alto in Europa Occidentale. Il settore è esposto a molteplici venti contrari: gli alti e volatili costi del carburante, la carenza di manodopera (in particolare autisti), i colli di bottiglia logistici e una domanda di trasporto merci in calo a causa del rallentamento del commercio globale. Il "Rischio Molto Alto" in Europa Occidentale può essere attribuito alla combinazione letale di costi energetici estremi, una forte regolamentazione e un'economia stagnante che riduce i volumi trasportati. Wood (Legno). Infine, il settore del legno è strettamente correlato a quello dell'edilizia e dell'arredamento. Di conseguenza, il suo profilo di rischio è quasi identico, con una classificazione di Rischio Alto in tutte le regioni. La frenata del mercato immobiliare globale ha causato un crollo della domanda di legname da costruzione e per mobili. Come per altri settori produttivi, i costi energetici per la lavorazione del legno pesano sui bilanci. Temi Chiave e Conclusioni Strategiche Dall'analisi dettagliata emergono alcuni temi trasversali che definiscono lo scenario economico di metà 2025.
Conclusione Finale La mappa dei rischi settoriali di Coface per Giugno 2025 dipinge un quadro sobrio e preoccupante. L'economia globale è caratterizzata da un'elevata fragilità, con pochi settori e regioni che riescono a sottrarsi a pressioni significative. Le imprese si trovano ad operare in un ambiente dove la gestione del rischio di credito non è più un'opzione, ma una necessità vitale per la sopravvivenza. Le strategie aziendali dovranno essere improntate alla massima prudenza: diversificazione delle catene di fornitura, attenta gestione della liquidità, politiche di credito restrittive verso i clienti nei settori più a rischio e investimenti mirati nelle poche aree di crescita, come la tecnologia in Asia o i settori resilienti come il farmaceutico. Il singolo barlume di speranza, l'upgrade del settore ICT in Asia-Pacifico, è più di un'anomalia statistica: è un indicatore di dove si stiano concentrando l'innovazione, gli investimenti e la crescita futura. Mentre il vecchio mondo industriale, specialmente in Europa, lotta con costi elevati e domanda debole, una nuova geografia economica, più digitale e centrata sull'Asia, potrebbe essere in fase di consolidamento. Per le aziende e gli investitori, leggere correttamente questa mappa non sarà solo utile, ma essenziale per navigare le complesse acque del 2025. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Luglio 2025
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