OHi Mag Report Geopolitico nr. 128 Riferimento
Introduzione Il 12 maggio 2025, l'Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato un Libro Bianco intitolato "La Sicurezza Nazionale della Cina nella Nuova Era". Questo documento si propone di offrire una spiegazione completa dei concetti innovativi, delle pratiche e dei risultati conseguiti dalla Cina in materia di sicurezza nazionale, con l'obiettivo dichiarato di migliorare la comprensione della comunità internazionale su questo tema cruciale. Articolato in una prefazione, sei sezioni principali e una conclusione, il Libro Bianco delinea la visione cinese della sicurezza in un contesto globale definito "di cambiamento e disordine", sottolineando il ruolo stabilizzatore che Pechino intende giocare. La presente analisi si prefigge di sintetizzare i contenuti chiave del documento, esplorandone le conseguenze geopolitiche, strategiche, marittime e le specifiche implicazioni per l'Italia, per fornire un quadro chiaro, sintetico ed esauriente della nuova postura cinese in materia di sicurezza. I Fatti Il Libro Bianco sulla Sicurezza Nazionale della Cina nella Nuova Era, pubblicato nel maggio 2025, rappresenta una pietra miliare nella definizione della dottrina strategica di Pechino sotto la guida di Xi Jinping. Il documento si apre evidenziando come la Cina, nel perseguire la sua strategia di "ringiovanimento nazionale" in un contesto di "cambiamenti globali di portata mai vista da un secolo", sia riuscita a mantenere stabilità interna e progressi costanti nella sicurezza nazionale, contribuendo attivamente alla pace e allo sviluppo regionale in Asia-Pacifico e, di conseguenza, iniettando stabilità in un mondo percepito come volatile. Al centro della nuova dottrina vi è l'"approccio olistico alla sicurezza nazionale", definito come il primo pensiero strategico di tale portata ad essere elevato a principio guida per la sicurezza nazionale dalla fondazione della Repubblica Popolare. Questo approccio è presentato come una componente fondamentale del "Pensiero di Xi Jinping sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era" e un contributo teorico significativo della Cina contemporanea alla comunità globale. La sua essenza risiede nell'integrare e coordinare molteplici dimensioni della sicurezza: politica, economica, militare, tecnologica, culturale, sociale, ecologica, delle risorse, nucleare, degli interessi oltremare, spaziale, dei fondali marini, polare, biologica, dell'intelligenza artificiale e dei dati. Questo approccio enfatizza la sicurezza del popolo come obiettivo ultimo, la sicurezza politica (cioè la stabilità del Partito Comunista Cinese e del sistema socialista) come compito fondamentale, e gli interessi nazionali come principio guida. Il Libro Bianco sottolinea che la sicurezza nazionale cinese nella nuova era è intrinsecamente legata al servire e promuovere uno sviluppo di alta qualità, supportare un'apertura di alto livello verso l'esterno e operare sotto lo stato di diritto. La Cina, afferma il documento, coordina la propria sicurezza con la sicurezza comune globale, opponendosi alla "generalizzazione" del concetto di sicurezza da parte di altri attori, non implementando coercizione securitaria e non accettando minacce o pressioni esterne. Si ribadisce l'adesione all'indipendenza, all'autonomia e alla fiducia in sé stessi, perseguendo un cammino di sicurezza nazionale con caratteristiche cinesi. Le responsabilità chiave della sicurezza nazionale includono: il mantenimento della posizione di governo del Partito e del sistema socialista, il miglioramento del senso di appagamento, felicità e sicurezza dei cittadini, la garanzia di uno sviluppo di alta qualità, la salvaguardia dell'integrità territoriale nazionale e dei diritti e interessi marittimi, la sicurezza dei settori emergenti e il rafforzamento dello "scudo di sicurezza" essenziale per il grande ringiovanimento della nazione cinese. Viene dato grande valore al coordinamento tra sviluppo e sicurezza, cercando un'interazione positiva tra sviluppo di alta qualità e sicurezza di alto livello, e promuovendo un rafforzamento reciproco tra apertura e sicurezza. La riforma e l'innovazione sono indicate come forze motrici per modernizzare il sistema e le capacità di sicurezza nazionale, adottando un approccio sistemico e istituzionale per migliorare l'efficienza e la coordinazione. Infine, il documento introduce e promuove l'Iniziativa di Sicurezza Globale (Global Security Initiative - GSI), che estende l'approccio olistico a una dimensione globale, proponendo una visione di sicurezza basata sulla costruzione di una "comunità dal futuro condiviso per l'umanità". La Cina si impegna a garantire sia la propria sicurezza sia quella comune, sostenendo il rafforzamento della governance globale della sicurezza attraverso la consultazione estesa, il contributo congiunto e i benefici condivisi, e il sostegno al vero multilateralismo per rendere il sistema di governance globale più giusto ed equo. Conseguenze Geopolitiche La pubblicazione del Libro Bianco e la dottrina in esso contenuta hanno profonde conseguenze geopolitiche. In primo luogo, la Cina si posiziona esplicitamente come un attore globale che non solo gestisce la propria sicurezza interna ma intende plasmare attivamente l'ordine di sicurezza internazionale. L'enfasi sulla "certezza e stabilità" che la Cina offrirebbe a un "mondo di cambiamento e disordine" è una chiara narrazione volta a presentare Pechino come un'alternativa o un complemento responsabile alle potenze tradizionali, in particolare agli Stati Uniti, spesso implicitamente criticati per politiche unilaterali o destabilizzanti. L'Iniziativa di Sicurezza Globale (GSI) è lo strumento principale di questa proiezione geopolitica. Proponendo un "vero multilateralismo" e una governance basata su "consultazione estesa, contributo congiunto e benefici condivisi", la Cina cerca di erodere l'egemonia percepita delle istituzioni e delle norme di sicurezza dominate dall'Occidente. Questo implica un tentativo di riscrivere, o almeno di influenzare significativamente, le regole del gioco globale, favorendo un sistema multipolare in cui la voce della Cina e del "Sud Globale" sia più forte. La GSI sfida implicitamente le alleanze militari tradizionali (come la NATO o le alleanze USA in Asia-Pacifico), promuovendo invece una sicurezza "comune, globale, cooperativa e sostenibile" che, nella visione cinese, dovrebbe trascendere i blocchi. La dottrina rafforza la centralità dell'Asia-Pacifico come arena di competizione e cooperazione. La Cina si presenta come un pilastro della stabilità regionale, ma al contempo la sua assertività nel difendere i "diritti e interessi marittimi" e l'integrità territoriale (con ovvi riferimenti al Mar Cinese Meridionale e a Taiwan) aumenta le tensioni con i vicini e con gli Stati Uniti. La crescente influenza cinese potrebbe portare a un riallineamento delle potenze regionali, alcune attratte dalle opportunità economiche e dalla visione di sicurezza alternativa offerte da Pechino, altre più preoccupate e spinte a rafforzare i legami con Washington. Conseguenze Strategiche Sul piano strategico, il Libro Bianco consolida e articola ulteriormente la "Grande Strategia" cinese incentrata sul "grande ringiovanimento della nazione cinese". La sicurezza politica, intesa come la sopravvivenza e il primato del Partito Comunista Cinese (PCC) e del sistema socialista, è posta come "compito fondamentale". Questo significa che ogni aspetto della politica nazionale e internazionale sarà subordinato a questo imperativo. L'"approccio olistico" diventa lo strumento strategico per garantire che nessuna minaccia, interna o esterna, possa compromettere questo obiettivo primario. La stretta interconnessione tra sviluppo e sicurezza ("rafforzare la sicurezza nello sviluppo e perseguire lo sviluppo nella sicurezza") implica che la crescita economica e l'innovazione tecnologica non sono fini a sé stesse, ma devono servire a rafforzare la sicurezza nazionale e, viceversa, la sicurezza deve garantire un ambiente stabile per lo sviluppo. Questo porta a strategie di autosufficienza tecnologica, di controllo delle catene di approvvigionamento critiche e di protezione dei dati nazionali, con l'obiettivo di ridurre le vulnerabilità esterne. La modernizzazione del sistema e delle capacità di sicurezza nazionale, attraverso riforme continue, segnala un impegno a lungo termine per costruire un apparato statale ancora più resiliente e capace di rispondere a un'ampia gamma di minacce, dalle tradizionali sfide militari alle nuove frontiere cibernetiche, spaziali e biologiche. Questo include un rafforzamento delle forze armate, ma anche delle capacità di intelligence, di controspionaggio e di gestione delle crisi. Strategicamente, la Cina sta costruendo una fortezza interna, dotandosi al contempo degli strumenti per proiettare la propria influenza e difendere i propri interessi crescenti a livello globale. L'enfasi sulla "sicurezza del popolo" serve anche come strumento di legittimazione interna, legando la stabilità del regime al benessere e alla protezione dei cittadini. Conseguenze Marittime di Quanto Raccontato nei Fatti Le conseguenze marittime della dottrina esposta nel Libro Bianco sono particolarmente significative. La "salvaguardia dell'integrità territoriale nazionale e dei diritti e interessi marittimi" è esplicitamente menzionata come una delle responsabilità chiave della sicurezza nazionale. Questa affermazione, pur non nuova, assume un peso maggiore nel contesto di un "approccio olistico" e di una crescente assertività cinese. Ciò si traduce in una continua e probabile intensificazione delle attività della Marina dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLAN), della Guardia Costiera Cinese e delle milizie marittime nel Mar Cinese Meridionale, nel Mar Cinese Orientale e nello Stretto di Taiwan. La Cina continuerà a rivendicare la sovranità sulla quasi totalità del Mar Cinese Meridionale, ignorando la sentenza arbitrale del 2016, e a difendere le sue installazioni militari sulle isole artificiali. Le tensioni con Filippine, Vietnam, Malesia, Brunei e Indonesia, così come con gli Stati Uniti e altri attori esterni che conducono operazioni di libertà di navigazione (FONOPs), sono destinate a persistere, se non ad acuirsi. Riguardo a Taiwan, definita come parte inalienabile della Cina, la dottrina implica che Pechino utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione, inclusa la pressione militare e la coercizione economica, per prevenire l'indipendenza formale e promuovere l'unificazione. La modernizzazione delle capacità anfibie e di proiezione di potenza della PLAN è direttamente correlata a questo obiettivo. Il riferimento alla sicurezza nei "campi emergenti", che include i "fondali marini" e le "regioni polari", indica l'ambizione cinese di estendere la propria influenza e presenza anche in questi domini strategici, con implicazioni per la gestione delle risorse, la ricerca scientifica e le rotte di navigazione future (come la Via della Seta Polare). La Cina cercherà di partecipare attivamente, se non di guidare, la definizione delle norme di governance in queste aree. Conseguenze per l’Italia Sebbene il Libro Bianco non menzioni specificamente l'Italia, le implicazioni della nuova dottrina di sicurezza cinese sono rilevanti anche per il nostro Paese. In qualità di membro del G7, della NATO e dell'Unione Europea, l'Italia si trova di fronte a un attore, la Cina, che propone una visione del mondo e della sicurezza parzialmente alternativa e talvolta in competizione con quella occidentale. Sul piano economico, l'enfasi cinese sull'autosufficienza tecnologica e sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento potrebbe avere un impatto sulle imprese italiane che dipendono dal mercato cinese o da componenti provenienti dalla Cina. La strategia "sviluppo nella sicurezza" potrebbe tradursi in maggiori controlli e restrizioni per gli investimenti esteri in Cina in settori considerati strategici, e una spinta cinese a sostituire le tecnologie straniere con quelle nazionali. La partecipazione italiana alla Belt and Road Initiative (BRI) dovrà essere continuamente valutata alla luce di queste dinamiche, bilanciando opportunità economiche e potenziali rischi per la sicurezza nazionale e l'allineamento con gli alleati. Dal punto di vista geopolitico, l'Italia, come parte dell'UE, sarà chiamata a definire una posizione comune e coerente nei confronti della Cina e della sua Iniziativa di Sicurezza Globale. La GSI potrebbe tentare di creare divisioni all'interno dell'UE e tra l'Europa e gli Stati Uniti. L'Italia dovrà navigare la complessità di mantenere un dialogo costruttivo con Pechino, pur difendendo i propri valori e interessi, e quelli dell'alleanza atlantica, specialmente su questioni come i diritti umani, le norme internazionali e la stabilità in regioni chiave come l'Indo-Pacifico. La crescente assertività marittima cinese, pur geograficamente distante, ha implicazioni per la libertà di navigazione e il diritto internazionale marittimo, principi fondamentali per una nazione a forte vocazione marittima come l'Italia. Inoltre, la penetrazione cinese in infrastrutture critiche, inclusi i porti nel Mediterraneo, rientra nell'ambito dell'"approccio olistico" alla sicurezza e richiede un'attenta vigilanza per prevenire vulnerabilità strategiche. La competizione tecnologica, specialmente in settori come il 5G, l'intelligenza artificiale e i semiconduttori, richiederà all'Italia investimenti in innovazione e misure per proteggere la propria sovranità tecnologica e la sicurezza dei dati. Conclusioni e Raccomandazioni Il Libro Bianco cinese sulla Sicurezza Nazionale nella Nuova Era del 2025 consolida una visione strategica in cui la sicurezza, in tutte le sue molteplici dimensioni, è intrinsecamente legata allo sviluppo e al primato del Partito Comunista. L'"approccio olistico" e l'Iniziativa di Sicurezza Globale non sono mere dichiarazioni teoriche, ma delineano una roadmap per l'affermazione della Cina come potenza globale che intende plasmare attivamente l'ordine internazionale secondo i propri interessi e la propria visione. La centralità della sicurezza politica, l'enfasi sull'autosufficienza tecnologica, la determinazione a salvaguardare l'integrità territoriale e gli interessi marittimi, e la modernizzazione continua dell'apparato di sicurezza, sono tutti elementi che indicano una postura sempre più assertiva e fiduciosa da parte di Pechino. Per l'Italia e i suoi alleati occidentali, questo scenario richiede una profonda comprensione delle ambizioni cinesi e una strategia coordinata. È fondamentale analizzare criticamente le proposte cinesi come la GSI, riconoscendone sia le potenziali aree di cooperazione sia i punti di divergenza con i valori e gli interessi occidentali. Occorre rafforzare la resilienza interna, proteggere le infrastrutture critiche e la sovranità tecnologica, e promuovere un multilateralismo efficace che possa dialogare con la Cina da una posizione di unità e forza. Mantenere aperti i canali di comunicazione è cruciale, ma altrettanto lo è la chiarezza nel definire i limiti invalicabili e nel difendere i principi del diritto internazionale e della stabilità globale. La sfida sarà bilanciare la necessità di cooperare su questioni globali con la necessità di competere e, ove necessario, contrastare azioni che minano l'ordine basato sulle regole. © RIPRODUZIONE RISERVATA
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
RedazioneCERCA▼Cerca per argomenti oppure un'autore
Archives
Giugno 2025
Categories |