OHi Mag Report Geopolitico nr. 119 Introduzione Nel complesso e interconnesso panorama geopolitico di maggio 2025, le acque del Mediterraneo e dell'Atlantico settentrionale sono teatro di imponenti esercitazioni navali NATO, segnali tangibili della coesione e della prontezza dell'Alleanza Atlantica di fronte a un contesto internazionale caratterizzato da persistenti tensioni e dalla necessità di riaffermare la sicurezza collettiva. Due manovre principali, Med Strike nel Mare Ionio e At Sea Demonstration / Formidable Shield 25 (ASD/FS25) estesa tra i Mari del Nord, Norvegese e l'Oceano Atlantico, catalizzano l'attenzione, coinvolgendo un numero significativo di assetti e personale multinazionale. In particolare, l'esercitazione Med Strike vede un ruolo di primo piano per il Carrier Strike Group (CSG) italiano, affiancato da quello britannico, in una dimostrazione di interoperabilità e capacità di proiezione di forza in un'area strategicamente cruciale. Questo saggio, basandosi sull'articolo di Dzirhan Mahadzir per USNI News del 6 maggio 2025, analizzerà i fatti salienti di queste esercitazioni, per poi delinearne le conseguenze geopolitiche, strategiche, marittime e le specifiche implicazioni per l'Italia. I fatti L'articolo di Dzirhan Mahadzir, pubblicato il 6 maggio 2025 su USNI News, riferisce dell'incontro tra i gruppi da battaglia portaerei (Carrier Strike Groups - CSG) del Regno Unito e dell'Italia nel Mar Ionio, previsto per la settimana in corso, nell'ambito dell'esercitazione NATO denominata Med Strike. Questa esercitazione, iniziata lunedì 5 maggio e destinata a concludersi domenica 11 maggio, si svolge nelle acque tra Taranto e la Sicilia e rappresenta il primo significativo banco di prova per il CSG britannico (UKCSG) all'inizio del suo dispiegamento globale di otto mesi. Med Strike coinvolge un imponente schieramento di forze: 21 navi da guerra, tre sottomarini, 41 aerei da caccia, 19 elicotteri, dieci aerei da pattugliamento marittimo e oltre 8.000 militari. Il Commodoro James Blackmore, Comandante dell'UKCSG, ha sottolineato l'importanza di questo momento addestrativo per il dispiegamento del suo gruppo e per testare le capacità al fianco degli alleati NATO in una regione di fondamentale importanza per la sicurezza del Regno Unito. Oltre a Regno Unito e Italia, partecipano a Med Strike anche Canada, Francia, Norvegia, Portogallo, Spagna, Turchia e Stati Uniti. L'articolo ricorda che l'UKCSG è entrato nel Mediterraneo alla fine di aprile ed è stato sotto comando NATO durante la sua partecipazione all'esercitazione Neptune Strike 25.1, dimostrando capacità di integrazione con forze di Bulgaria, Canada, Francia, Grecia, Italia, Macedonia del Nord, Portogallo, Romania, Turchia e Stati Uniti. Sebbene l'elenco completo delle unità non sia fornito, si specifica che l'UKCSG è attualmente composto dalla portaerei HMS Prince of Wales (R09), dal cacciatorpediniere HMS Dauntless (D33), dalla fregata HMS Richmond (F239), dalla fregata canadese HMCS Ville De Quebec (FFH332), dalla fregata norvegese HNoMS Roald Amundsen (F311) e dalla nave rifornitrice norvegese HNoMS Maud (A530) (quest'ultima solo per la fase mediterranea), dalla fregata spagnola ESPS Mendez Nunez (F-104), dalle navi rifornitrici RFA Tidespring (A136) e RFA Tideforce (A139), e dal sottomarino d'attacco a propulsione nucleare HMS Astute (S119). Il CSG italiano, guidato dalla portaerei ITS Cavour (550), si unirà all'UKCSG per addestrarsi, tra le altre cose, in tattiche di lotta antisom (ASW). Gli obiettivi principali di Neptune Strike 25-1, iniziata il 1° aprile e svoltasi in tutto il Mediterraneo, includevano il mantenimento della libertà di navigazione e manovra, la messa in sicurezza dei punti strategici di transito marittimo (chokepoints), la deterrenza, la vigilanza e l'incremento dell'interoperabilità nel campo delle operazioni multi-dominio. Parallelamente, ma in un teatro operativo distinto che comprende i Mari del Nord, Norvegese e l'Oceano Atlantico settentrionale, sabato 3 maggio ha preso il via un'altra importante esercitazione NATO: At Sea Demonstration / Formidable Shield 25 (ASD/FS25). Guidata dalla Sesta Flotta statunitense ed eseguita dalle Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), ASD/FS25 è descritta come la più grande esercitazione a fuoco vivo in mare nel teatro europeo. Il suo scopo è migliorare l'interoperabilità alleata in un ambiente congiunto di Difesa Aerea e Missilistica Integrata (IAMD), utilizzando le strutture di comando e controllo NATO. Il Capitano di Vascello Michael Dwan, Comandante della Task Group 154.64 e consulente per gli assetti di difesa missilistica balistica marittima statunitense presso STRIKFORNATO, ha enfatizzato come non esista sostituto per l'addestramento in scenari così realistici, cruciale per affinare le capacità collettive IAMD e mantenere una postura deterrente credibile. ASD/FS25 prevede una serie di eventi a fuoco vivo contro sistemi aerei e di superficie senza pilota, e bersagli subsonici, supersonici e balistici, coinvolgendo navi alleate, difese aeree terrestri multi-nazione/multi-servizio e forze aeree. Le nazioni partecipanti condivideranno immagini tattiche comuni, coordineranno la pianificazione delle missioni e le risposte a vari scenari. Le nazioni coinvolte in ASD/FS25 sono Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, con l'Australia che fornisce un sensore radar solo per la raccolta dati. L'esercitazione vede la partecipazione di oltre 16 navi, 27 velivoli, otto unità terrestri (radar, sistemi NASAMS e HIMARS, Centri Operativi Aerei Tattici - TAOC) e circa 6.900 persone. Tra le navi note partecipanti figurano la fregata olandese HNLMS De Ruyter (F804) come nave comando, i cacciatorpediniere statunitensi USS Bulkeley (DDG-84) e USS Thomas Hudner (DDG-116), il cacciatorpediniere britannico HMS Dragon (D35), la fregata danese HDMS Iver Huitfeldt (F361), la fregata spagnola ESPS Cristóbal Colón (F-105) e la fregata francese FS Normandie (D651). L'esercitazione durerà fino al 25 maggio, con l'attività principale in Norvegia (Andøya e acque antistanti) prevista da lunedì 5 a sabato 10 maggio, per poi spostarsi verso le Ebridi, al largo della Scozia. Conseguenze Geopolitiche Le implicazioni geopolitiche di tali manovre sono profonde e multidimensionali. In primo luogo, esse rappresentano un chiaro messaggio di deterrenza nei confronti di potenziali avversari, primariamente la Russia, la cui assertività nel Mediterraneo e nell'Artico è fonte di crescente preoccupazione per la NATO. Lo schieramento di due gruppi portaerei nel Mediterraneo (Med Strike) e la complessa esercitazione IAMD nell'Atlantico settentrionale (ASD/FS25) dimostrano la capacità dell'Alleanza di operare simultaneamente in teatri distinti ma interconnessi, proiettando potenza e rafforzando la postura difensiva collettiva. La partecipazione di un ampio numero di nazioni, inclusi partner chiave come Canada e Norvegia, e la presenza australiana (seppur limitata) in ASD/FS25, sottolineano la coesione dell'Alleanza e la sua attrattiva per paesi che possono essere inclusi nel contesto occidentale. Il focus sul Mediterraneo, con Med Strike e la precedente Neptune Strike, evidenzia la perdurante importanza strategica di quest'area, crocevia di rotte energetiche, commerciali e potenziali focolai di instabilità. La capacità di mettere in sicurezza i chokepoints marittimi è vitale per l'economia globale e la sicurezza europea. Allo stesso modo, l'attività nell'estremo nord (ASD/FS25) risponde alla crescente militarizzazione dell'Artico e alla necessità di proteggere le vie di comunicazione settentrionali e le infrastrutture critiche sottomarine. Il dispiegamento globale dell'UKCSG, che proseguirà verso l'Indo-Pacifico dopo la fase mediterranea, segnala inoltre l'intenzione di attori europei chiave di contribuire alla stabilità anche in regioni più distanti, in linea con una visione geopolitica più ampia che riconosce l'interdipendenza della sicurezza euro-atlantica e indo-pacifica. Conseguenze Strategiche Dal punto di vista strategico, queste esercitazioni rafforzano la postura difensiva e deterrente della NATO attraverso diversi vettori. L'obiettivo primario è l'incremento dell'interoperabilità: far operare insieme forze navali, aeree e terrestri di diverse nazioni, utilizzando procedure e sistemi di comando e controllo comuni, è essenziale per rispondere efficacemente a crisi complesse. Esercitazioni come Med Strike e ASD/FS25 testano e affinano questa capacità, dalla pianificazione congiunta all'esecuzione coordinata di manovre complesse, come la guerra antisommergibile e la difesa aerea e missilistica integrata. La capacità di proiezione di potenza, incarnata dai gruppi portaerei, è un altro elemento strategico cruciale. La presenza simultanea di due CSG europei nel Mediterraneo (britannico e italiano) è un segnale significativo. L'enfasi sulla IAMD in ASD/FS25, con l'impiego di bersagli balistici e supersonici, risponde direttamente all'evoluzione delle minacce missilistiche. La capacità di difendere assetti navali, forze terrestri e centri abitati da tali minacce è una priorità strategica. Inoltre, queste esercitazioni permettono di validare nuovi concetti operativi e tecnologie, contribuendo all'adattamento continuo dell'Alleanza alle sfide emergenti e al mantenimento di un vantaggio qualitativo. La condivisione di "common tactical pictures" e la coordinazione a livello NATO rafforzano la capacità decisionale e la rapidità di risposta dell'intera catena di comando. Conseguenze Marittime Le conseguenze marittime sono intrinsecamente legate alla natura stessa delle esercitazioni. La garanzia della libertà di navigazione e la sicurezza delle Sea Lines of Communication (SLOCs) sono obiettivi fondamentali. Il Mediterraneo e l'Atlantico settentrionale sono arterie vitali per il commercio globale e per il transito di risorse energetiche. La capacità di operare incontrastati in queste acque e di proteggere i chokepoints strategici (come lo Stretto di Gibilterra, lo stretto di Sicilia, e il GIUK gap nell'Atlantico) è essenziale. Le esercitazioni come Med Strike, con il suo focus sulla lotta antisom, mirano a contrastare la crescente minaccia rappresentata dai sottomarini moderni, capaci di operare con grande discrezione e di minacciare sia unità navali che infrastrutture costiere. L'integrazione di aerei da pattugliamento marittimo, elicotteri ASW e unità di superficie specializzate è cruciale in questo contesto. ASD/FS25, concentrandosi sulla IAMD, affronta la vulnerabilità delle flotte e delle forze a terra agli attacchi missilistici. La capacità di creare una "bolla" protettiva multi-livello contro minacce aeree e missilistiche di varia natura (subsoniche, supersoniche, balistiche) è un imperativo per la sopravvivenza e l'efficacia operativa delle forze navali moderne. Queste esercitazioni contribuiscono quindi a rafforzare il controllo marittimo e la capacità di negare l'uso del mare a potenziali avversari (sea denial/interdizione) nelle aree di operazione. Conseguenze per l’Italia Per l'Italia, la partecipazione attiva e il ruolo di primo piano in Med Strike, con il CSG Cavour che opera a fianco dell'UKCSG, comporta una serie di conseguenze significative e positive. Innanzitutto, rafforza il prestigio e il ruolo dell'Italia e della Marina Militare come attore chiave per la sicurezza nel Mediterraneo, un'area di primario interesse strategico nazionale. La capacità di schierare un gruppo portaerei pienamente operativo e di integrarlo efficacemente con le forze di un alleato importante come la Royal Navy dimostra un elevato livello di competenza della Marina Militare e delle sue componenti aeree. Questa collaborazione intensifica l'interoperabilità con partner NATO cruciali, affinando procedure comuni e facilitando future operazioni congiunte. Ciò si traduce in un rafforzamento delle capacità di difesa nazionale e collettiva. L'addestramento in scenari complessi come la lotta antisom contribuisce a mantenere elevate le competenze del personale e l'efficienza dei sistemi d'arma. Inoltre, ospitare e partecipare attivamente a esercitazioni di tale portata nel Mar Ionio consolida la centralità dell'Italia come hub logistico e strategico per le operazioni NATO nel fianco sud dell'Alleanza. Economicamente, sebbene non menzionato direttamente, tali attività possono avere ricadute positive per le infrastrutture portuali e l'indotto industriale legato alla difesa e al supporto logistico. Infine, contribuisce a proiettare un'immagine di affidabilità e impegno dell'Italia all'interno dell'Alleanza, fondamentale per il suo peso politico e la sua influenza nelle decisioni strategiche della NATO. Conclusioni e Raccomandazioni In conclusione, le esercitazioni NATO Med Strike e Formidable Shield 25, come dettagliato da Mahadzir, rappresentano ben più di una semplice dimostrazione di forza navale. Esse sono espressione concreta della volontà politica e della capacità operativa dell'Alleanza Atlantica di garantire la sicurezza collettiva dei suoi membri, adattandosi a un ambiente geostrategico in continua evoluzione e caratterizzato da minacce multidimensionali. Il coinvolgimento di numerosi Paesi, l'ampiezza degli assetti impiegati e la complessità degli scenari addestrativi – dalla guerra antisommergibile nel Mediterraneo alla difesa missilistica integrata nell'Atlantico settentrionale – sottolineano l'impegno verso un'elevata interoperabilità e una deterrenza credibile. Per l'Italia, la partecipazione da protagonista in Med Strike è una conferma del suo ruolo cruciale nel dispositivo di sicurezza mediterraneo e della qualità delle sue forze armate. Guardando al futuro, è imperativo che la NATO e i suoi Stati membri continuino a investire in esercitazioni realistiche e complesse, che spingano i limiti dell'integrazione e dell'innovazione tecnologica. Il mantenimento di una cadenza regolare di tali manovre, integrandovi progressivamente le sfide poste da domini emergenti come il cyberspazio, il dominio cognitivo e l'intelligenza artificiale applicata al contesto bellico sembra quanto mai opportuno. È altresì fondamentale continuare a rafforzare le capacità industriali della difesa europea per garantire l'autonomia strategica e la sostenibilità degli sforzi nel lungo periodo, assicurando che l'Alleanza rimanga un pilastro indispensabile per la pace e la stabilità euro-atlantica. Riferimento: Mahadzir, Dzirhan, "U.K., Italian Carrier Strike Groups Team Up in Ionian Sea", USNI News, 6 maggio 2025, https://news.usni.org/2025/05/06/u-k-italian-carrier-strike-groups-team-up-in-ionian-sea © RIPRODUZIONE RISERVATA
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