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Introduzione
Il 3 novembre 2025 si è delineato un panorama geopolitico globale in costante e rapida evo- luzione, caratterizzato da dinamiche complesse e spesso contraddittorie. Gli eventi di questa giornata rivelano un mondo in bilico tra tentativi di stabilizzazione di plomatica e l'intensifi- carsi di conflitti latenti o aperti, con le grandi potenze che ridefiniscono le proprie strategie e i propri schieramenti in un mosaico di interessi contrapposti. Eventi Clou Il primo è il discusso ritiro di truppe USA dal fianco orientale della NATO, in particolare dalla Romania. Sebbene gli Stati Uniti mantengano una importante presenza in Europa, questa de - cisione, che vede il non rimpiazzo della 2nd I nfantry Brigade Combat Team della 101st Air- borne Division, è stata interpretata da alcuni come un segnale di vulnerabilità in un momento critico, mentre gli USA tentano di pressare Putin per la fine della guerra in Ucraina. La Ro- mania, si trova strategicamente in una posizione delicata. La Germania e la Francia hanno tentato di compensare, ma le critiche interne negli USA e in Romania evidenziano il rischio che un disimpegno frammentato possa creare lacune difensive , sottolineando la necessità per la Romania di rafforzare le proprie capacità militari. Un secondo evento cruciale è l'escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Venezuela. Il Segre- tario alla Difesa Pete Hegseth ha confermato un attacco USA a un'imbarcazione sospettata di narcotraffico nei Caraibi, causando tre vittime e portando il totale a 64 morti dall'inizio della campagna anti-droga dell'amministrazione Trump a settembre. Questa operazione si inserisce in una più ampia strategia di pressione contro il regime di Nicolás Maduro, accusato di nar- cotraffico. Trump, pur escludendo un attacco d iretto, ha dichiarato che "i giorni di Maduro sono contati", mentre il Venezuela cerca sostegno da Russia, Cina e Iran per rafforzare le proprie difese aeree, delineando una strategia di denial d'area per scoraggiare eventuali azioni USA. La narrazione ufficiale della "guerra alla droga" è contestata da alcuni esperti, che la vedono come un pretesto per un cambio di regime volto all'accesso alle risorse petrolifere venezuelane, evidenziando il rischio di un conflitto latente che potrebbe destabilizzare ulte- riormente la regione caraibica. Infine, l'annuncio del Pakistan di varare nel 2026 il suo primo sottomarino cinese di classe Hangor, nell'ambito di un accordo da 5 miliardi di dollari per otto unità, segna un ulteriore 2 rafforzamento dell'influenza cinese nell'Oceano Indiano. Questa collaborazione non solo mo- dernizza la flotta pakistana, ma cementa il ruolo della Cina come principale fornitore di armi di Islamabad e rafforza il Corridoio Economico Cina-Pakistan (CPEC), un pilastro della Belt and Road Initiative che garantisce a Pechino l'accesso al Mar Arabico per le sue forniture energetiche mediorientali, bypassando lo Stretto di Malacca. Questo sviluppo rischia di mo- dificare i difficili equilibri di potere regionali con l’India e accresce la capacità cinese di proiezione di forza nell'Indo -Pacifico, influenzando le dinamiche di sicurezza marittima e com- merciale. Conseguenze dei fatti accaduti Conseguenze geopolitiche Il ritiro parziale delle truppe USA dal fianco orientale della NATO, pur non essendo un disim- pegno totale, invia un segnale ambiguo alla Russia e agli alleati europei. Se da un lato riflette la volontà di Trump di spingere l'Europa ad assumersi maggiori re sponsabilità difensive, dall'altro rischia di creare percezioni di vulnerabilità, specialmente per paesi come la Romania, strategicamente esposta verso l'Ucraina e la Crimea. Questo potrebbe incentivare la Russia a testare i confini della deterrenza NATO, o al contrario, potrebbe accelerare la militarizzazione europea, come dimostrato dagli sforzi della Germania e della Francia. L'escalation delle tensioni USA -Venezuela rappresenta un punto caldo che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i Caraibi. La "dottrina Trump" di uso limitato ma decisivo della forza, mascherata da guerra alla droga, mina il diritto internazionale e rischia di destabilizzare l'A- merica Latina. La ricerca di sostegno da parte di Maduro da Russia, Cina e Iran introduce un elemento di confronto tra grandi potenze nel "cortile di casa" americano, con potenziali sce - nari di negazione d'area che potrebbero limitare la libertà d'azione degli USA e aumentare i costi di un eventuale intervento. La questione venezuelana, con le sue riserve petrolifere e la sua posizione strategica, rimane un crocevia di interessi globali. L'espansione dell'influenza cinese, evidente sia nell'accordo di libero scambio con l'ASEAN (CAFTA 3.0) che nella cooperazione militare con il Pakistan (sottomarini Hangor-class), con- solida la sua posizione nell'Indo -Pacifico e nell'Oceano Indiano. Il CPEC, in particolare, raf- forza l'accesso di Pechino al Mar Arabico, bypassando i colli di bottiglia marittimi e mettendo in sicurezza le sue rotte energetiche. Questa crescita dell'influenza cinese mette sotto pres- sione gli equilibri regionali, spingendo paesi come le Filippine a rafforzare le proprie alleanze militari con Canada, Giappone e Nuova Zelanda, per creare una coalizione in grado di espri- mere una deterrenza credibile. La "diplomazia del bambù" del Vietnam, che bilancia le relazioni con USA, Russia e Cina, è un esempio di come le nazioni più piccole cercano di navigare in questo contesto di competizione tra grandi potenze. Il ritorno della pirateria somala e le accuse agli USA di crimini di guerra nello Yemen eviden- ziano la persistente instabilità nel Mediterraneo allargato, con implicazioni per la sicurezza dei trasporti marittimi e la vulnerabilità delle popolazioni civili. Questi eventi minano gli sforzi di normalizzazione nel Medio Oriente e la credi bilità delle operazioni militari internazionali, mostrando come le soluzioni militari spesso falliscono nel risolvere i conflitti a lungo termine. 3 La crisi idrica tra Turchia, Iraq e Siria, infine, sottolinea come le risorse naturali stiano di- ventando strumenti di potere geopolitico, con Ankara che sfrutta la sua posizione a monte per esercitare influenza regionale. Complessivamente, il quadro geopolitico del 3 novembre 2025 è caratterizzato da una cre - scente frammentazione e da una competizione multidimensionale. L'allontanamento da un or- dine globale basato su regole condivise e chiare, che metta d’accordo l’approccio più transa- zionale da parte degli USA, le ambizioni di Cina e Russia e l'emergere di nuovi attori regionali con agende proprie, creano un ambiente altamente volatile e imprevedibile. La capacità degli Stati di adattarsi a queste dinamiche, rafforzando le proprie capacità difensive e diplomatiche, sarà cruciale per la stabil ità futura. Conseguenze strategiche La decisione americana di ritirare alcune truppe dal fianco orientale della NATO, in un mo- mento in cui la guerra in Ucraina è ancora in corso, ha immediate ripercussioni sulla perce - zione della deterrenza russa. Questo "aggiustamento" della postura militare , se non adegua- tamente compensato da sforzi europei o da un chiaro coordinamento, potrebbe creare un vuoto di sicurezza. La necessità di una "deterrenza per negazione" e di una maggiore autonomia strategica europea diventa più pressante, spingendo gli alleati a investire maggiormente nelle proprie forze armate e a sviluppare capacità di risposta rapida e autonoma. Le operazioni militari statunitensi nei Caraibi, presentate come lotta al narcotraffico ma per- cepite come una campagna di pressione contro Maduro, ridefiniscono il concetto di "guerra senza fine". L'impiego di una significativa porzione della flotta navale USA, inclusa una por- taerei, per missioni limitate e rapide, evoca il modello della Guerra del Golfo del 1991 e si contrappone alle lunghe e costose campagne in Iraq e Afghanistan. Tuttavia, questa "dottrina Trump" rischia di generare instabilità regionale e di innescare una corsa agli armamenti, con il Venezuela che cerca di costruire una "cintura di deterrenza" con l'aiuto di Russia, Cina e Iran. La sfida strategica per gli USA è bilanciare l'efficacia delle operazioni a breve termine con la prevenzione d i un'escalation e il mantenimento della stabilità regionale. L'integrazione aggressiva dell'AI nella strategia militare cinese, con lo sviluppo di LLM (Large Language Model (Llm) di punta, DeepSeek) per la pianificazione strategica e l'analisi di intel- ligence, segna l'inizio della "guerra algoritmica". Questa trasformazione altera radicalmente i paradigmi di combattimento, spostando l'attenzione dalla mera superiorità numerica o tecno- logica (tonnellate d'acciaio) alla capacità di elaborazione dei dati (teraflops - unità di misura che indica la potenza di calcolo di un computer, specificamente il numero di operazioni in virgola mobile che può eseguire al secondo). Per l'Occidente, e in particolare per l'Europa, emerge l'urgenza di sviluppare una strategia coordinata di AI per la difesa, al fine di evitare un "gap cognitivo" che potrebbe compromettere la superiorità militare. La competizione per il controllo del si licio di Taiwan, essenziale per la produzione di chip AI, assume una rilevanza strategica ancora maggiore. Il varo del sottomarino nucleare russo Khabarovsk, progettato per trasportare i droni Poseidon, introduce una nuova fase nella deterrenza sottomarina e nella triade nucleare russa. Questi droni, con capacità intercontinentali e potenziale termonucleare, rappresentano una minaccia asimmetrica che complica ulteriormente la pianificazione difensiva de lle potenze occidentali. 4 La proliferazione di tali armamenti costringe a una ricalibrazione delle dottrine di deterrenza e a investimenti in sistemi di difesa antimissile e antisommergibile di nuova generazione. Infine, il "frigate gap" della Royal Navy e la modernizzazione navale belga con le navi rMCM evidenziano due approcci contrastanti alla sfida della sicurezza marittima. Mentre il Regno Unito si trova ad affrontare una carenza critica di unità di superficie, il Belgio e l'Olanda investono in tecnologie "stand -off" per la guerra alle mine, utilizzando droni per ridurre i rischi per l'equipaggio. Questo suggerisce un futuro in cui le capacità navali si baseranno sempre più sull'integrazione di sistemi manned e unmanned, richiedendo una profonda revi- sione degli investimenti e delle architetture di difesa per garantire la sovranità tecnologica e la resilienza operativa in contesti di minaccia asimmetrica e di accesso negato/controllato. Conseguenze economiche, tecnologiche, finanziarie ed energetiche Le conseguenze economiche, tecnologiche, finanziarie ed energetiche degli eventi del 3 no- vembre 2025 sono strettamente interconnesse e destinati a modellare il futuro globale. Sul fronte energetico, l'attacco ucraino al terminal petrolifero di Tuapse sul M ar Nero evidenzia la vulnerabilità delle infrastrutture energetiche russe a minacce asimmetriche. Questo colpo stra- tegico, che ha danneggiato significativamente la capacità di raffinazione russa, si inserisce nella strategia di Kiev per indebolire le entrate belliche di Mosca, con potenziali ripercussioni sui mercati globali del petrolio e sul flusso di finanziamenti per il conflitto. La ritorsione russa e l'escalation aerea prolungheranno gli impatti economici, spingendo Mosca ad accelerare gli adattamenti difensivi e a cercare nuove rotte o metodi per l'esportazione. Nel frattempo, gli USA hanno raggiunto un record di esportazioni di LNG, superando i 10 milioni di tonnellate in un mese, diventando i primi al mondo. Questo rafforza la leadership energetica statunitense, riducendo la dipendenza europea dalla Russia e spo stando gli equi- libri commerciali globali. La decisione di imporre le sanzioni su Rosneft e Lukoil da parte dell'amministrazione Trump, pur motivata dalla volontà di premere sulla dirigenza russa, ri- schia di avere un impatto limitato sul lungo termine, dato il pattern storico di elusione delle sanzioni russe tramite "oil laundering" e triangolazioni commerciali. Questo suggerisce che le sanzioni, per essere efficaci, richiedono un enforcement più rigoroso e una cooperazione internazionale più stringente. A livello finanziario, la Federal Reserve (Fed) ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto, generando incertezza sui mercati globali, pur senza gravi conseguenze immediate. La decisione a dicembre delineerà il percorso futuro. Nel frattempo, i mercati USA hanno mostrato vigore, mentre il calo delle azioni Meta a causa di investimenti deludenti nell'AI evidenzia la volatilità del settore tecnologico. Un approccio strategico e oggettivo nei mercati volatili è fondamentale. Sul piano tecnologico, l'integrazione aggressiva dell'AI nella strategia militare cinese, con lo sviluppo di LLM per la pianificazione strategica, rappresenta una rivoluzione. La spesa cinese per la difesa e la scienza-tecnologia sta creando un "gap cognitivo" rispetto all'Europa, che rischia la marginalizzazione senza una strategia di difesa AI coordinata ed etica. La corsa alla supremazia tecnologica si concentra sul silicio , un bene essenziale per la produzione di chip AI, accentuando le tensioni geopolitiche. 5 L'accordo di partenariato UE -MERCOSUR, pur incontrando ostacoli per la ratifica, mira a eli- minare o ridurre i dazi, stimolare la crescita economica e garantire l'approvvigionamento di materie prime critiche come litio e rame. Strategicamente, rafforza l'autonomia europea in competizione con Cina e Stati Uniti nei mercati latinoamericani, e mitiga le tensioni commer- ciali con gli USA dovute a tariffe. Tuttavia, le preoccupazioni per l'impatto sul settore agroa- limentare nazionale in paesi c ome Italia e Francia dimostrano le difficoltà di conciliare inte - ressi diversi all'interno dell'UE. Infine, l'accordo tra Airbus, Thales e Leonardo per creare una società nel settore spaziale europeo è un tentativo di competere in un mercato globale dominato dagli USA. L'UE, che ha sottovalutato le trasformazioni del mercato spaziale, deve approvare rapidamente l'operazione e fornire sostegno economico per creare un "campio ne europeo" che garantisca la sovranità tecnologica e la competitività globale. Il Pakistan, con l'acquisto di sottomarini cinesi, rafforza la sua difesa marittima e l'influenza cinese nell'Oceano Indiano, con implicazioni per gli equilibri commerciali e la sicurezza delle rotte. La sospensione delle "por t fees" USTR USA sulla Cina in cambio della rimozione delle ritorsioni cinesi allevia temporaneamente le tensioni nello shipping globale, ma le sfide sot- tostanti persistono, spingendo a una maggiore cooperazione tra USA, Corea e Giappone per rivitalizzare la cantieristica statunitense. Conseguenze marittime Il varo del sottomarino nucleare russo Khabarovsk, progettato per trasportare i droni subac- quei Poseidon, rappresenta un significativo rafforzamento della triade nucleare russa e intro- duce una nuova fase nella deterrenza sottomarina. Questi droni, con capacità intercontinentali e potenziale termonucleare, costituiscono una minaccia asimmetrica che complica la pianifi- cazione difensiva delle marine occidentali e impone una ricalibrazione delle dottrine di deter- renza e degli investimenti in sistemi di difesa a ntisommergibile. Analogamente, la decisione del Pakistan di varare il suo primo sottomarino cinese Hangor-class nel 2026, nell'ambito di un accordo per otto unità, non solo modernizza la flotta pakistana, ma espande l'influenza cinese nell'Oceano Indiano. Questo garantisce a Pechino un accesso strategico al Mar Arabico attraverso il Corridoio Economico Cina-Pakistan (CPEC), bypassando lo Stretto di Malacca e rendendo sicure le sue rotte energetiche e commerciali. L'Europa, da parte sua, sta investendo in capacità navali avanzate per la guerra alle mine. La prima attracco della M940 Oostende a Zeebrugge, unità del programma di contromisure mine belga-olandese, dimostra l'adozione di un concetto "stand -off" che utilizza droni di superficie, subacquei e aerei per rilevare e neutralizzare le mine da remoto, riducendo i rischi per l'e - quipaggio. Questa innovazione rafforza le capacità difensive europee, tutelando e conomie e commerci vitali da potenziali blocchi portuali, e sottolinea l'importanza della cooperazione binazionale per la resilienza marittima in un contesto di crescenti minacce ibride. Tuttavia, il "frigate gap" della Royal Navy, con la riduzione della flotta a sette fregate entro la fine del 2025 e un gap che potrebbe persistere fino a metà degli anni 2030, solleva preoccu- pazioni sulla capacità del Regno Unito di proiettare potenza e proteggere i propri interessi marittimi. La dismissione delle Type 23 obsolete prima dell'arrivo delle nuove unità, unita a problemi di manutenzione e pressione finanziaria, rende la Royal Navy vulnerabile in scenari 6 di guerra europea e aumenta la dipendenza dagli alleati, mettendo in discussione la sua ca- pacità di mantenere la promessa di dotarsi di 13 fregate. Infine, la nuova app MyNavy Messages della Marina USA migliora la comunicazione con ma- rinai e famiglie, supportando il benessere del personale navale in un'era digitale. Conseguenze per l’Italia Le conseguenze degli eventi del 3 novembre 2025 per l'Italia si manifestano su più fronti, dall'energia alla difesa, dalla diplomazia all'economia, delineando un quadro di sfide e oppor- tunità che richiedono una risposta strategica. Sul fronte energetico, la decisione del governo Meloni di riprendere le concessioni per nuove estrazioni di petrolio e gas in Italia è una mossa volta a rilanciare l'indipendenza energetica nazionale. Dopo anni di declino produttivo, l'obiettivo è supportare le industrie energivore con prezzi calmierati e ridurre la dipendenza dalle importazioni, in un contesto di rottura con la Russia e di diversificazione delle forniture. Tuttavia, l'articolo sottolinea che il "vero giaci- mento" è il risparmio energetico, con i consumi di gas già diminuiti del 25% in 20 anni. Le nuove trivelle sono viste come un ponte per la transizione, integrando produzione, efficienza e diversificazione come chiavi per ottimizzare il sistema energetico nazionale. Questo approc- cio bilanciato è fondamentale per garantire la sicurezza energetica del paese, riducendo la volatilità dei prezzi e contribuendo alla stabilità economica. In ambito difesa e tecnologia, l'Italia è direttamente coinvolta nell'accordo tra Airbus, Thales e Leonardo per integrare le attività nei satelliti e servizi spaziali, creando la società Bromo. Questo rappresenta una grande opportunità per lo spazio europeo e per l'Italia, che ha reso lo spazio centrale nelle sue attività di natura strategica. L'obiettivo è creare un "campione europeo" con 6,5 miliardi di fatturato e 25.000 dipendenti, in grado di competere globalmente in un mercato dominato dagli USA e caratterizzato da rapide trasformazioni. Per l'Italia, questa operazione è cruciale per tut elare gli interessi nazionali ed europei, valorizzando la gover- nance esistente e la continuità politica, e per rafforzare la propria sovranità tecnologica. Il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (PNS), inaugurato a La Spezia, è un'ulteriore iniziativa pubblico-privata che accelera la ricerca e lo sviluppo nel settore subacqueo, posi- zionando l'Italia come leader europeo e NATO. L'incremento di fondi pubb lici e privati, i test range abissali e le applicazioni duali (militari e civili) sono essenziali per capitalizzare su questa eccellenza. Sul piano diplomatico ed economico, l'Italia è tra i paesi europei che mostrano scetticismo verso la ratifica dell'accordo di partenariato UE -MERCOSUR. Le preoccupazioni, espresse dalla Commissione Agricoltura della Camera, riguardano il rischio di concorr enza sleale da prodotti sudamericani con standard meno rigorosi, che potrebbero danneggiare il settore agroalimen- tare nazionale. Questa posizione evidenzia la complessità di conciliare gli interessi nazionali con quelli di un accordo di vasta portata, che pur promettendo la riduzione dei dazi e la diversificazione energetica, richiede un'attenta valutazione dei costi e dei benefici per le di- verse filiere produttive italiane. Infine, le tensioni nel Mediterraneo allargato e nell'Heartland Euro -Asiatico hanno dirette im- plicazioni per la sicurezza e la politica estera italiana. La persistente instabilità in Libia e nel 7 Sahel, la crisi migratoria, la ripresa della pirateria somala e le accuse di crimini di guerra in Yemen, richiedono all'Italia di mantenere un ruolo attivo nella stabilizzazione regionale. La presenza di basi NATO sul suo territorio, come quella di Devesel u in Romania (seppur non direttamente italiana), e il rafforzamento della deterrenza russa con il sottomarino Khabarovsk, impongono all'Italia di adeguare le proprie strategie di difesa e di contribuire attivamente al rafforzamento della sicurezza collettiva europea e NATO. Le sfide legate alla guerra algoritmica e all'integrazione dell'AI nella difesa, infine, richiedono all'Italia di investire in innovazione e di collaborare con gli alleati per evitare un "gap cogni- tivo" che potrebbe compromettere la sua competitività tecno logica e la sua sicurezza nazio- nale. Conclusioni La giornata del 3 novembre ha evidenziato la persistente competizione tra Stati Uniti, Cina e Russia, con gli USA che tentano di riaffermare la propria influenza attraverso una "dottrina Trump" più transazionale e mirata, ma anche contraddittoria. Il ritiro di truppe dalla NATO, la campagna di pressione in Venezuela e la cautela sulle sanzioni russe, suggeriscono un ap- proccio che mira a bilanciare interessi nazionali con la necessità di coinvolgere gli alleati. Tuttavia, il rischio è di inviare segnali di debolezza o di destabilizzar e ulteriormente regioni già fragili. La Cina, dal canto suo, consolida la sua proiezione di potenza economica e militare, special- mente nell'Indo-Pacifico e nell'Oceano Indiano, attraverso accordi commerciali e cooperazioni militari strategiche. L' integrazione dell'Intelligenza Artificiale nella sua strategia militare pre- figura una "guerra algoritmica" che richiederà una risposta coordinata e innovativa da parte dell'Occidente per evitare un "gap cognitivo". La Russia, infine, continua a rafforzare la sua deterrenza nucleare e a sfruttare le vulnerabilità generate dalla guerra in Ucraina, nonostante gli sforzi sanzionatori. I temi che hanno maggiori possibilità di ulteriori sviluppi e novità nei giorni successivi sono molteplici. In primo luogo, l'efficacia della "dottrina Trump" in Venezuela e la sua capacità di raggiungere un cambio di regime senza innescare un conflitto di retto saranno cruciali. La reazione di Russia, Cina e Iran al rafforzamento della presenza USA nei Caraibi, e la capacità di Maduro di rafforzare le proprie difese, saranno indicatori chiave. In secondo luogo, il summit C5+1 alla Casa Bianca con i paesi dell'Asia Centrale potrebbe segnare un nuovo fronte di competizione tra USA, Russia e Cina per il controllo di minerali critici e per l'influenza strategica nell'Heartland. Gli esiti di questo i ncontro avranno riper- cussioni significative sugli equilibri regionali. In terzo luogo, la tregua di Gaza rimane estremamente fragile; la capacità dei "partiti della pace" di superare le resistenze interne e di far avanzare il "Piano Trump" per una normalizza- zione con Israele sarà decisiva per il futuro del Medio Oriente. Qualsiasi violazione o falli- mento potrebbe riportare la regione a un conflitto su vasta scala. Per l'Italia, le raccomandazioni sono chiare. È fondamentale continuare a perseguire una stra- tegia energetica equilibrata, combinando nuove estrazioni con un forte impegno nel risparmio e nell'efficienza per garantire la sicurezza energetica. Sul fronte de lla difesa, l'Italia deve 8 capitalizzare sull'iniziativa del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea e sul consolida- mento delle industrie spaziali europee, investendo in ricerca e sviluppo per mantenere la sovranità tecnologica e la competitività. È inoltre essenziale che l'Italia svolga un ruolo proat- tivo nella diplomazia europea per affrontare le preoccupazioni agricole legate all'accordo UE - MERCOSUR, garantendo una transizione equa per le filiere nazionali. Infine, l'Italia deve ri- manere vigile sulle dinamiche del Mediterraneo allargato e dell'Heartland, contribuendo atti- vamente alla sicurezza collettiva e alla stabilità regionale, e investendo in tecnologie di difesa innovative per far fronte alle nuove sfide della "guerra algoritmica". La capacità di anticipare e adattarsi a questi sviluppi sarà cruciale per la sua sicurezza e prosperità. Riferimenti Questa sintesi è stata elaborata sulla base degli articoli provenienti da diverse fonti di analisi geopolitica e strategica, tra cui: Center for Maritime Strategy, CIMSEC, Reuters, ShipMag, Navy Lookout, National Interest, Seapower Magazine, CSIS, RUSI, War on the Rocks, IISS, Responsible Statecraft, Foreign Affairs, Formiche.net, Il Sussidiario, Start Magazine, InsideO - ver, Notizie Geopolitiche, IARI, Dissipatio, Analisi Difesa, Jamestown Foundation, Atlantic Council, RAND Corporation. Per approfondimenti ulteriori consultate i siti o i social del CESMAR: ▪ cesmar.it ▪ ohimag.com ▪ https://www.linkedin.com/company/cesmar-geopolitica/ ▪ https://www.instagram.com/cesmar.it/?hl ▪ https://www.facebook.com/share/19y15mJ5Z3/?mibextid=wwXIfr I CONTRIBUTI SONO DIRETTA RESPONSABILITÀ DELLA REDA ZIONE DI OHIMAG E NE RISPECCHIANO LE IDEE . LA RIPRODUZIONE, TOTALE O PAR ZIALE , È AUTORIZ ZATA A CONDIZIONE DI CITARE LA FONTE . LA STRUTTUR A ZIONE E L 'INTERPRETA ZIONE DEI DATI SONO FRUTTO DI UN PROCESSO DI SINTESI VOLTO A CREARE UN QUADRO ANALITICO COERENTE E ORGANICO . LA SINTESI NON R APPRESENTA UN'ANALISI ORIGI- NALE, MA UNA RIORGANIZZA ZIONE STRUTTUR ATA DELLE INFORMA ZIONI R ACCOLTE E SCELTE BASATA SULLA EXPERTISE DEI NOSTRI STUDIOSI CHE NE HANNO POI ESTR APOLATO LE CONSEGUENZE NEI CAMPI GEOPOLI- TICO, STR ATEGICO, MARITTIMO E LEGATO ALL ’ITALIA.
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