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Questa analisi è stata preparata in collaborazione con cesmar.it Introduzione
Il 7 ottobre 2025 si è rivelato una giornata densa di eventi, con sviluppi significativi che ridisegnano il panorama geopolitico globale. Dalle operazioni navali congiunte nell'Oceano Indiano alle tensioni crescenti nel Mar Cinese Meridionale e nel Golfo Persico, passando per le dinamiche interne di potenze come la Corea del Nord, la Russia e gli Stati Uniti, il mondo è in continua tensione. Le crisi regionali, come quella in Yemen, e le risposte strategiche delle grandi potenze, evidenziate dai piani per l'IA e la difesa spaziale, delineano un quadro complesso e interconnesso, in cui ogni mossa ha ripercussioni a livello mondiale. Evento Clou L'evento più significativo del 7 ottobre 2025 è senza dubbio l’operazione dual-carrier condotta dalla Royal Navy britannica e dalla Marina indiana nell'Oceano Indiano Occidentale. Durante l'esercitazione Konkan 25, la portaerei britannica HMS Prince of Wales e quella indiana INS Vikrant hanno operato congiuntamente, segnando un'inedita collaborazione. Questo esercizio bilaterale, che ha coinvolto un'ampia gamma di navi, sottomarini e aerei, non solo ha rafforzato le capacità operative combinate delle due marine, ma ha anche inviato un chiaro messaggio a sostegno dell'ordine internazionale a guida occidentale. Tale evento sottolinea l'importanza crescente dell'India come partner strategico e il rinnovato impegno del Regno Unito nella sicurezza regionale, consolidando una partnership di difesa cruciale per la stabilità geopolitica. Conseguenze dei fatti accaduti Conseguenze geopolitiche La storica operazione dual-carrier tra Regno Unito e India nell'Oceano Indiano Occidentale è un chiaro segnale di un riallineamento strategico nell'Indo-Pacifico, dove l'India emerge come un pilastro fondamentale per la stabilità e il contenimento dell'influenza cinese. Il Giappone, con le sue esercitazioni di posa mine vicino a Taiwan, invia un messaggio inequivocabile sulla sua determinazione a difendere lo status quo. Questo si inserisce in un contesto più ampio di rafforzamento della difesa giapponese, che include la cooperazione con gli Stati Uniti e lo sviluppo di capacità militari avanzate, in un'area dove le tensioni per Taiwan e il Mar Cinese Meridionale sono costantemente alte. Le rivendicazioni territoriali cinesi e le attività di sorveglianza sottomarina, come il recupero di UUV filippini, continuano a minacciare la sovranità delle nazioni costiere e a destabilizzare la regione. Nel Mediterraneo Allargato, il ritorno della USS Gerald R. Ford evidenzia la persistente importanza strategica della regione per gli Stati Uniti, in particolare per la deterrenza e la gestione delle crisi nel Vicino Oriente. Il conflitto israelo-palestinese, a due anni dall'attacco di Hamas, continua a polarizzare la comunità internazionale. Se da un lato il piano di pace Trump-Netanyahu offre un barlume di speranza per una de-escalation, la frammentazione della società israeliana, il crollo della reputazione internazionale di Israele e la devastazione a Gaza complicano enormemente qualsiasi soluzione duratura. Il sostegno militare statunitense a Israele, pari a 21,7 miliardi di dollari dal 7 ottobre 2023, ha implicazioni profonde sulla credibilità diplomatica di Washington e sulla percezione del suo ruolo nel conflitto. Le sanzioni contro l'Iran, che causano una grave crisi umanitaria con carenze di farmaci, mostrano i limiti e le conseguenze non intenzionali della "massima pressione", che finisce per colpire la popolazione civile invece di destabilizzare il regime, il quale continua a privilegiare gli investimenti militari. Le interferenze GPS nel Golfo Persico sottolineano la crescente vulnerabilità delle infrastrutture civili e militari alle "guerre ibride", con implicazioni significative per il commercio marittimo e la sicurezza energetica globale. Nello Yemen, lo stallo del conflitto e l'assenza di una chiara politica americana aprono spazi a Cina e Russia, che cercano di riempire il vuoto e di rafforzare la loro influenza nella regione. Questo riflette una più ampia tendenza in cui le potenze globali rivali cercano di sfruttare le crisi regionali per espandere la propria sfera di influenza. L'Heartland Euro-Asiatico è un altro teatro chiave della competizione geopolitica. Gli attacchi ucraini alle raffinerie russe, sebbene limitati nel loro impatto complessivo sulla produzione, costringono Mosca ad aumentare le esportazioni di greggio, alterando i flussi energetici globali. L'Asia Centrale, e in particolare il Kazakistan, si conferma una regione strategica per le risorse critiche e la supremazia nell'intelligenza artificiale. L'accordo USA-Kazakistan rappresenta un tentativo di Washington di controbilanciare l'influenza cinese e russa. Infine, la critica di Angela Merkel sulla responsabilità di Polonia e Paesi Baltici nel blocco del dialogo UE-Russia nel 2021 evidenzia le profonde divisioni interne all'Unione Europea e la persistente polarizzazione tra l'Europa orientale e occidentale sulla politica verso Mosca. Questo frammenta ulteriormente la capacità dell'UE di agire come attore geopolitico unito e incide sulla sua influenza globale. Conseguenze strategiche La storica operazione dual-carrier tra Regno Unito e India nell'Oceano Indiano Occidentale sposta l'asse strategico verso l'Indo-Pacifico, rendendolo il fulcro delle future dinamiche di sicurezza globale. La cooperazione UK-India, pilastro della Vision 2035, punta a una maggiore interoperabilità e presenza navale congiunta, creando un contrappeso alle ambizioni egemoniche di Pechino. Le esercitazioni di posa mine del Giappone vicino alle isole Sakishima sono un elemento cruciale della sua strategia di "anti-accesso/area-denial" (A2/AD) contro un'eventuale invasione cinese di Taiwan. Con mine in grado di ostacolare le forze navali nemiche e un rafforzamento generale delle difese, Tokyo dimostra la sua determinazione a proteggere i propri territori e i corridoi marittimi vitali. Questo si inserisce in un quadro di sviluppo di unità anfibie, missili avanzati (Type 12 e Naval Strike Missiles) e cooperazione con gli Stati Uniti, trasformando il Giappone in un attore chiave della sicurezza regionale, proiettando una deterrenza più robusta. Le modifiche al cacciatorpediniere nordcoreano Choe Hyon, con l'integrazione di sistemi CIWS avanzati e VLS più grandi, indicano una rapida modernizzazione della marina di Pyongyang e la possibile capacità di lanciare missili anti-nave o da crociera più sofisticati. Questo sviluppo ha implicazioni significative per la stabilità regionale, aumentando la minaccia percepita per Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti, e spingendo ulteriormente la corsa agli armamenti nel Nord-Est asiatico. Il ritorno della USS Gerald R. Ford nel Mediterraneo, dopo un dispiegamento artico, sottolinea la sua flessibilità strategica e il ruolo essenziale delle portaerei nucleari nella proiezione di potenza globale. La presenza della Ford serve a dissuadere un'escalation nel conflitto israelo-palestinese e a riaffermare l'impegno americano nella regione, pur in un contesto di crescente richiesta di asset militari in diversi teatri operativi. I ritardi nella costruzione della USS John F. Kennedy, la prossima portaerei della stessa classe, evidenziano però le sfide logistiche e di produzione che gli Stati Uniti devono affrontare per mantenere la loro superiorità navale. La Polonia, con i suoi investimenti in ISR spaziale, risponde alle minacce ibride rafforzando le sue capacità di intelligence e sorveglianza, contribuendo alla deterrenza NATO. Le discussioni interne all'UE, come quelle sollevate da Angela Merkel, evidenziano la fragilità politica e la mancanza di una strategia comune nei confronti della Russia, con ripercussioni sulla credibilità dell'Alleanza. La crisi dei farmaci in Iran, causata dalle sanzioni, è un fallimento strategico per l'Occidente, poiché la "massima pressione" non sta cambiando il comportamento del regime, ma sta alienando la popolazione iraniana. Questo rischia di rafforzare il nazionalismo e la determinazione del regime a perseguire le sue ambizioni militari, con la produzione di missili prioritizzata rispetto alla sanità. La competizione strategica per l'intelligenza artificiale (AI) si estende all'Asia Centrale, dove il Kazakistan, ricco di uranio e minerali critici, è un partner chiave per gli Stati Uniti nella diversificazione delle supply chain. Tuttavia, la Cina, con la sua rapida espansione nel settore spaziale commerciale e lo sviluppo di tecnologie AI avanzate, sta consolidando la sua influenza, sfidando il dominio tecnologico americano e ponendo rischi per la sicurezza dei dati globali. Infine, il wargame sull'invasione di Taiwan dalla prospettiva cinese rivela che Pechino potrebbe non optare per un attacco massiccio, ma per strategie più calcolate che sfruttano le vulnerabilità politiche di Taiwan e le incertezze sull'intervento americano. Questo richiede una deterrenza più sofisticata da parte di Stati Uniti e alleati, che vada oltre la mera superiorità militare e affronti la dimensione psicologica e politica del conflitto. Conseguenze economiche, tecnologiche, finanziarie ed energetiche La Spagna emerge come una "nuova locomotiva d'Europa", con una crescita del PIL del 3% annuo dal 2023, superando Francia e Germania. Questo successo è attribuito ai fondi Next Generation UE, riforme del mercato del lavoro, diversificazione produttiva (tecnologia, energie alternative, turismo) e una politica migratoria liberale. Questo rafforza l'Europa e la sua capacità di proiettare influenza in un contesto globale competitivo. Al contrario, la Francia è in caos economico e politico, con dimissioni del premier e un'economia bloccata, minando la stabilità dell'UE. La guerra in Ucraina continua ad avere effetti sull'economia russa, con gli attacchi ucraini alle raffinerie che riducono la produzione interna di carburanti e costringono Mosca ad aumentare le esportazioni di greggio. Questo sposta i flussi energetici globali, influenzando i prezzi e le rotte commerciali. In Africa, la Tanzania sta consolidando il porto di Dar es Salaam come hub logistico strategico per l'Africa orientale, con un accordo da 1,4 miliardi di dollari con la China Civil Engineering Construction Corporation (Ccecc) per la riqualificazione della linea ferroviaria Tanzania-Zambia (Tazara). Questo progetto mira a triplicare l'export del rame zambiano e a potenziare la competitività del porto, con volumi di carico in forte crescita. L'iniziativa USA "Prosper Africa" mira a spostare le catene di fornitura leggere dalla Cina all'Africa, per ridurre la dipendenza americana da Pechino per i materiali critici e per creare crescita trasformativa nel continente. La competizione per la supremazia nell'intelligenza artificiale (AI) è al centro delle strategie globali. Gli Stati Uniti, pur dominando i modelli AI di frontiera e il mercato GPU (Nvidia al 90%), dipendono da risorse critiche come energia e materiali. Il Kazakistan, con il 40% dell'uranio mondiale, emerge come un "swing partner" cruciale per l'energia nucleare e i materiali critici, fornendo rame, alluminio e terre rare. La Cina, d'altra parte, sta rapidamente espandendo il suo settore spaziale commerciale con SOE e startup, sviluppando mega-costellazioni satellitari e tecnologie di telerilevamento e comunicazione laser. Questo la posiziona come un concorrente diretto di Starlink USA, rafforzando la sua influenza nelle comunicazioni e sorveglianza globali. Il settore della Blue Economy è sempre più sotto attacco, con i cavi sottomarini (99% del traffico dati globale) vulnerabili a incidenti e attacchi ibridi. L'UE sta investendo milioni in progetti per la situational awareness via fibra ottica e la cybersecurity, promuovendo l'uso di AI, droni e robotica per proteggere queste infrastrutture critiche. L'ammissione del governo USA del fallimento del programma F-35, che non soddisferà mai le promesse iniziali, è un disastro tecnologico e relazionale. Con un costo di 2 trilioni di dollari, il programma ha ridotto l'ambito del Block 4, deludendo i clienti esteri e minando la credibilità americana nelle esportazioni di armi "trasformative". Questo spinge i paesi alleati, come il Giappone, a investire in autonomia tecnologica, ad esempio nella sicurezza spaziale. Milton Ezrati, per The National Interest, avverte che un'altra crisi finanziaria negli Stati Uniti e nel mondo è inevitabile, sebbene meno grave di quella del 2008-2009. Le regolamentazioni, come la Dodd-Frank Act, possono mitigare gli impatti, ma non eliminare le bolle e i crolli intrinseci al sistema finanziario. La finanza proteiforme, che include un "sistema bancario ombra" non regolato, rende le regole legalistiche inadeguate a prevenire nuove crisi, come dimostrato dal collasso di SVB nel 2023. Il piano dell'UE di utilizzare i beni russi congelati per finanziare la guerra in Ucraina, tramite un prestito a tasso zero di 140 miliardi di euro, è criticato per la sua stupidità. La mancanza di meccanismi per forzare il rimborso e i rischi finanziari assunti dai paesi UE potrebbero minare la credibilità delle istituzioni finanziarie europee e scoraggiare gli investitori non occidentali, indebolendo la posizione negoziale dell'Occidente. La guerra ibrida e gli attacchi ucraini alle raffinerie russe hanno un impatto diretto sui mercati energetici. La riduzione della raffinazione interna russa porta a un aumento delle esportazioni di greggio, con porti come Primorsk e Ust-Luga che operano a pieno regime. Questo crea nuove dinamiche nei flussi di petrolio greggio globali e può influenzare i prezzi. La domanda di energia per i data center AI è in forte crescita, con previsioni di un raddoppio entro il 2030 (945 TWh). Questo rende il nucleare essenziale per gli Stati Uniti, con accordi come quello di Microsoft per riavviare Three Mile Island e AWS per un campus da 960 MW. Il Kazakistan, come principale produttore mondiale di uranio, diventa un partner energetico strategico per gli USA, riducendo la dipendenza da Mosca. Conseguenze marittime L'HMS Prince of Wales (R09) e l'INS Vikrant (R11) hanno condotto esercitazioni mirate a rafforzare le capacità operative combinate. Questo dispiegamento, che ha coinvolto anche un cacciatorpediniere giapponese e una fregata norvegese, evidenzia un crescente allineamento tra potenze marittime nel contrastare l'espansione navale cinese nella regione e nel mantenere la libertà di navigazione. L'Indo-Pacifico si conferma un epicentro della competizione strategica, con la partnership UK-India che si consolida come pilastro della Vision 2035. Nel frattempo, la Marina francese ha condotto l'esercizio "Wildfire 25.2", focalizzato su contromisure contro droni e minacce asimmetriche, con la partecipazione di un elicottero Wildcat HMA2 della Royal Navy. Questo dimostra la crescente attenzione delle marine occidentali alla difesa contro nuove forme di attacchi, come quelli che hanno afflitto le raffinerie russe da parte di droni ucraini, portando a un aumento delle esportazioni di greggio grezzo dalla Russia. La capacità di neutralizzare minacce ibride e asimmetriche diventa cruciale per la sicurezza delle infrastrutture marittime e la continuità delle rotte commerciali. La regione del Golfo Persico ha assistito a gravi interferenze GNSS, segnalate dall'UKMTO, che hanno causato anomalie nella navigazione e alimentato speculazioni su possibili spoofing GPS. Il Qatar ha parzialmente revocato una "sospensione senza precedenti della navigazione marittima a livello nazionale", evidenziando la vulnerabilità delle rotte commerciali vitali a interruzioni elettroniche. Questo si inserisce in un contesto di crescenti "disruption ibride" che minacciano il commercio internazionale e le catene di approvvigionamento energetico, rendendo essenziale per le navi non affidarsi esclusivamente a metodi di navigazione elettronica. Infine, il sequestro da parte della Marina francese di una petroliera russa, definita da Putin "un atto di pirateria", ha acuito le tensioni tra Russia e NATO, mentre la Danimarca ha segnalato un aumento delle minacce ibride russe, inclusi droni non identificati e attività di intelligence navale. Questi incidenti, combinati con le continue dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale, dove pescherecci filippini hanno recuperato droni sottomarini cinesi per "sorveglianza avanzata e mappatura del fondale", dimostrano come lo spazio marittimo sia sempre più un'arena di confronto, dove la sicurezza della navigazione e la protezione delle risorse sono costantemente sotto attacco da attori statali e non statali. Conseguenze per l’Italia La crescente instabilità nel Mediterraneo e nelle rotte commerciali globali, con particolare riferimento agli attacchi Houthi nel Mar Rosso e alle interferenze GNSS nel Golfo Persico, ha un impatto diretto sull'economia e sulla sicurezza energetica italiana. La dipendenza dell'Italia dal commercio marittimo per l'approvvigionamento di materie prime e l'esportazione di prodotti rende il paese particolarmente vulnerabile a interruzioni nelle catene di approvvigionamento. Le deviazioni delle rotte via Capo di Buona Speranza, con conseguenti aumenti di tempi e costi logistici, possono tradursi in rincari per i consumatori e in una riduzione della competitività delle imprese italiane. La necessità di proteggere i cavi sottomarini, pilastri della Blue Economy, da attacchi di superpotenze, evidenziata all'evento "Deep Tech for Deep Waters" di Sea Future 2025, è di cruciale importanza per l'Italia, che vanta un'estesa rete di infrastrutture sottomarine essenziali per le comunicazioni e i dati. In un contesto più ampio, il rientro della USS Gerald R. Ford nel Mediterraneo dopo quasi due anni, sebbene non direttamente legato a un supporto immediato all'Italia, sottolinea la persistente attenzione degli Stati Uniti alla stabilità della regione, specialmente in relazione alla guerra a Gaza e alle minacce regionali. L'Italia, in quanto attore chiave nel Mediterraneo, è naturalmente coinvolta in queste dinamiche di sicurezza, contribuendo agli sforzi di deterrenza e stabilità. La collaborazione internazionale, come dimostrato dall'esercizio "Wildfire 25.2" della Marina francese con la Royal Navy, è fondamentale per l'Italia per rafforzare le proprie capacità di difesa contro minacce emergenti, inclusi droni e mezzi asimmetrici. Inoltre, il fallimento ammesso del programma F-35, con il governo USA che ha riconosciuto l'incapacità del velivolo di soddisfare le promesse iniziali, ha conseguenze dirette per l'Italia, che ha investito pesantemente in questo programma. Le capacità ridotte in guerra elettronica, armi e comunicazioni, unito ai costi lievitati, rappresentano una sfida per la modernizzazione delle forze armate italiane e per il mantenimento del vantaggio tecnologico. Questo evidenzia la necessità per l'Italia di diversificare gli investimenti nella difesa e di valutare attentamente le acquisizioni future, concentrandosi su sistemi che garantiscano un reale ritorno in termini di efficacia e sostenibilità. Infine, le tensioni politiche all'interno dell'UE, accentuate dalle dichiarazioni di Angela Merkel sulla "colpa" di Polonia e Baltici per la guerra in Ucraina, mettono in luce le sfide alla coesione europea, che possono influenzare la capacità dell'Italia di promuovere una politica estera e di difesa comune efficace. La "non politica" degli USA nello Yemen e la crescente influenza di Russia e Cina nella regione del Golfo potrebbero ulteriormente destabilizzare un'area di vitale interesse per l'Italia. Conclusioni Il quadro geopolitico del 7 ottobre 2025 è denso di sfide e opportunità, caratterizzato da una crescente frammentazione e dalla ridefinizione degli equilibri di potere. Le operazioni congiunte nell'Indo-Pacifico, le minacce ibride nel Golfo Persico e nel Mar Baltico, e le continue instabilità in Medio Oriente e Nord Africa dimostrano che la sicurezza marittima e la resilienza delle catene di approvvigionamento sono più che mai cruciali. In un mondo in cui le potenze nucleari rivali intensificano la competizione strategica, il rischio di proliferazione di armi di distruzione di massa tra stati deboli è una preoccupazione crescente. Riguardo ai temi analizzati, diversi hanno la possibilità di ulteriori sviluppi e novità nei giorni successivi. L'intensificarsi della "guerra ibrida" richiederà una vigilanza costante e risposte coordinate. Le tensioni nel Mar Cinese Meridionale, con la continua ricerca sottomarina cinese, rappresentano un focolaio di potenziale conflitto che potrebbe avere escalation. Gli sforzi diplomatici di mediazione, come quelli che coinvolgono la Turchia in Ucraina o gli Egitto-Qatarioti a Gaza, saranno cruciali per la stabilità regionale. Il fallimento del programma F-35 e la crisi finanziaria globale imminente, secondo gli analisti, richiederanno una riconsiderazione delle politiche di difesa e economiche. Si raccomanda di monitorare attentamente:
Riferimenti Questa sintesi è stata elaborata sulla base degli articoli provenienti da diverse fonti di analisi geopolitica e strategica, tra cui: Center for Maritime Strategy, CIMSEC, Reuters, ShipMag, Navy Lookout, National Interest, Seapower Magazine, CSIS, RUSI, War on the Rocks, IISS, Responsible Statecraft, Foreign Affairs, Formiche.net, Il Sussidiario, Start Magazine, InsideOver, Notizie Geopolitiche, IARI, Dissipatio, Analisi Difesa, Jamestown Foundation, Atlantic Council, RAND Corporation. Per approfondimenti ulteriori consultate i siti o i social del CESMAR:
I contributi sono diretta responsabilità della redazione di OHiMAG e ne rispecchiano le idee. La riproduzione, totale o parziale, è autorizzata a condizione di citare la fonte. La strutturazione e l'interpretazione dei dati sono frutto di un processo di sintesi volto a creare un quadro analitico coerente e organico. La sintesi non rappresenta un'analisi originale, ma una riorganizzazione strutturata delle informazioni raccolte e scelte basata sulla expertise dei nostri studiosi che ne hanno poi estrapolato le conseguenze nei campi geopolitico, strategico, marittimo e legato.
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Sintesi giornaliera degli eventi geopolitici e geoeconomici più rilevanti analizzati il giorno successivo al loro accadere in collaborazione con il CESMAR.it
Le sintesi vengono pubblicate ogni giorno da Lunedì a Sabato alle ore 12.00
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