|
I contributi sono diretta responsabilità della redazione di OHiMAG e ne rispecchiano le idee. La riproduzione, totale o parziale, è autorizzata a condizione di citare la fonte. Le informazioni qui riportate sono frutto di lettura e analisi delle seguenti fonti: Cesmar "Sintesi di Geopolitica e Geoeconomia (del giorno)"; Notizie riportate dai principali siti che si occupano di politica internazionale, geopolitica e strategia marittima (ISPI, Foreign Affairs, Inside Over, Analisi Difesa, Limes, Le Grand Continent, Atlantic Council, Chatham House, IISS, CSIS, The National Interest, War o the rocks, Responsible Statecraft, IAI, IARI, CIMSEC, Formiche.net, GCaptain, The global eye, Center for maritime strategy, Naval News, Shipmag, Navylookout, Navytimes, Rand, il Sussidiario, Notizie Geopolitiche, ticaInfo, Starmag) e dalle principali agenzie di stampa internazionali (Associated Press, Reuters, AFP, ANSA, DPA, TASS, Xinhua, etc.) relative al giorno precedente quello indicato nel titolo Il Mare al centro Questa analisi è stata preparata in collaborazione con cesmar.it La strutturazione e l'interpretazione dei dati sono frutto di un processo di sintesi volto a creare un quadro analitico coerente e organico. La sintesi non rappresenta un'analisi originale, ma una riorganizzazione strutturata delle informazioni raccolte e scelte basata sulla expertise dei nostri studiosi che ne hanno poi estrapolato le conseguenze nei campi geopolitico, strategico, marittimo e legato all’Italia. Introduzione
Il 10 luglio 2025 rivela un sistema internazionale in rapida trasformazione, in transizione da un ordine unipolare a una frammentata e caotica multipolarità. Le tensioni si manifestano nella competizione strategica tra Stati Uniti e Cina su più fronti e nella riconfigurazione delle alleanze europee, simboleggiata dall’inedito patto nucleare franco-britannico. L’instabilità in Medio Oriente e l’insicurezza delle rotte marittime globali non sono più crisi isolate, ma sintomi di un malessere sistemico. In questo scenario, attori statali, non-statali e tecnologie disruptive come i droni alterano gli equilibri di potere, costringendo ogni nazione, inclusa l’Italia, a ricalibrare la propria postura strategica in un ambiente operativo divenuto più incerto e pericoloso. Evento clou della giornata L'accordo storico tra Regno Unito e Francia sulla deterrenza nucleare emerge come l'evento più significativo. In un'iniziativa senza precedenti, le due uniche potenze nucleari europee hanno concordato di coordinare le loro forze strategiche e di estendere un "ombrello nucleare" agli alleati continentali che affrontano una "minaccia estrema". Questa mossa, maturata nel contesto della guerra in Ucraina e dell'incertezza sull'impegno a lungo termine degli Stati Uniti nella NATO, segna un passo decisivo verso la costruzione di una difesa comune europea e ridefinisce gli equilibri di sicurezza del continente. La giornata in sintesi La cronaca internazionale del 10 luglio 2025 è dominata dallo storico accordo nucleare tra Regno Unito e Francia, che estendono un "ombrello" difensivo agli alleati europei in un contesto di profonda ridefinizione della sicurezza continentale. Parallelamente, la Polonia si afferma come nuovo fulcro strategico-militare dell'Europa, con massicci investimenti nella difesa per sostenere l'Ucraina. Contemporaneamente, il Medio Oriente subisce una violenta escalation con la ripresa degli attacchi Houthi nel Mar Rosso, che affondano due navi mercantili e minacciano il commercio globale. La competizione tra Stati Uniti e Cina si acuisce: Washington rafforza la sua presenza militare nelle Filippine e impone restrizioni economiche, mentre Pechino e Mosca consolidano la loro partnership inaugurando una nuova rotta commerciale artica. La politica estera dell'amministrazione Trump, con dazi punitivi al Brasile e sanzioni a funzionari ONU, genera apprensione internazionale. A questo si aggiungono i dubbi sulla stabilità interna della Russia, a seguito della morte sospetta di un ex ministro. In questo quadro complesso, l'Italia emerge come protagonista nella ricostruzione dell'Ucraina, promuovendo accordi per 10 miliardi di euro durante la Conferenza di Roma. Principali notizie del giorno 1. Accordo nucleare franco-britannico. Francia e UK firmano un patto storico, estendendo un "ombrello nucleare" agli alleati europei. La mossa segna un passo decisivo verso una difesa comune, in risposta all'incertezza sull'impegno USA. 2. La sfida globale di un possibile ritorno di Trump con le elezioni del 2028. Leader mondiali si preparano a un potenziale ritorno di Trump alla Casa Bianca. Si prevede un'era di maggiore instabilità, competizione e minore cooperazione, con un impatto profondo sulle alleanze. 3. La Polonia nuovo fulcro della sicurezza europea. La Polonia emerge come potenza strategica ed economica, guidando la sicurezza UE nel 2025. Con enormi spese militari, diventa un pilastro della deterrenza NATO contro la Russia. 4. Accordo USA-Ucraina sulle terre rare contro la Cina. Stati Uniti e Ucraina firmano un'intesa strategica per lo sfruttamento di terre rare. L'accordo mira a ridurre la dipendenza globale dalla Cina e rafforza la cooperazione economica e militare. 5. Negoziati su Gaza legati all'incontro Netanyahu-Trump. I colloqui per una tregua a Gaza sono sospesi in attesa di un incontro tra Netanyahu e Trump, confermando il ruolo centrale di Washington e l'influenza di Trump. 6. Piano di Trump per la Libia con esclusione dell'UE. Trump propone un piano per unire le fazioni libiche coinvolgendo Turchia, Egitto e Russia. La strategia mira a rafforzare l'influenza USA nel Mediterraneo, tagliando fuori l'Unione Europea. 7. Morte sospetta in Russia e stabilità del Cremlino. La morte dell'ex ministro Roman Starovoit, ufficialmente un suicidio, solleva dubbi su un'epurazione interna. La vicenda riflette le fragilità e la corruzione nel sistema di potere di Putin. 8. GNL americano e la dipendenza energetica europea. Il gas liquefatto statunitense è diventato cruciale per la sicurezza energetica europea, riducendo la dipendenza dalla Russia ma creando nuovi rischi e legami geopolitici con gli Stati Uniti. 9. La battaglia USA-Cina si estende ai terreni agricoli. L'amministrazione Trump vieta la vendita di terreni agricoli a soggetti cinesi per proteggere la sicurezza alimentare. È un nuovo fronte nella competizione strategica tra le due superpotenze. 10. L'Italia protagonista nella ricostruzione ucraina. Con la Conferenza di Roma, l'Italia si pone alla guida degli sforzi internazionali per la ricostruzione dell'Ucraina, promuovendo accordi per 10 miliardi di euro e rafforzando il suo ruolo strategico. 11. La Cina mediatrice tra Iran e Arabia Saudita. Pechino facilita i primi colloqui tra Iran e Arabia Saudita dopo la tregua con Israele, affermando il suo crescente ruolo diplomatico e sfidando l'influenza americana in Medio Oriente. 12. Valutazione del reintegro della Turchia nel programma F-35. Si riapre il dibattito sul reinserimento della Turchia nel programma F-35. La decisione è cruciale per la NATO e per gli equilibri strategici nell'area del Mediterraneo orientale. 13. Caccia F-35 NATO a difesa delle rotte per l'Ucraina. Caccia F-35 olandesi e norvegesi vengono schierati in Polonia per proteggere le forniture di armi all'Ucraina, rafforzando concretamente la deterrenza NATO sul fianco est contro possibili interferenze. 14. Ritiro di Wagner dal Mali e cambio di strategia russa. Il ritiro del gruppo Wagner dal Mali potrebbe segnalare un cambiamento nell'approccio russo in Africa, con Mosca che potrebbe adottare una strategia più istituzionale per mantenere la propria influenza. 15. Sanzioni USA contro funzionaria ONU per i diritti umani. L'amministrazione Trump sanziona la Relatrice Speciale ONU Francesca Albanese. La mossa è vista come un attacco allo stato di diritto internazionale e un presagio di un suo possibile indebolimento. Principali notizie marittime del giorno 1. Ripresa degli attacchi Houthi nel Mar Rosso. I ribelli Houthi hanno ripreso gli attacchi, affondando due navi mercantili e causando un'impennata dei premi assicurativi globali. 2. Accordo nucleare storico tra Regno Unito e Francia. Le due potenze hanno firmato un patto senza precedenti per coordinare i loro deterrenti nucleari, rafforzando la sicurezza marittima europea. 3. La Cina autorizzata a usare la Rotta Artica russa. Navi portacontainer cinesi iniziano un servizio regolare sulla Rotta del Mare del Nord, aprendo una nuova via logistica strategica. 4. Espansione della presenza militare USA nelle Filippine. Gli Stati Uniti ottengono l'accesso a quattro nuove basi militari per rafforzare la deterrenza e contrastare l'influenza cinese nel Pacifico. 5. La minaccia dei droni alle flotte in porto. L’uso di droni avanzati da parte di potenze rivali rappresenta una minaccia crescente, sollevando il rischio di attacchi devastanti. 6. Impennata della pirateria nelle rotte commerciali asiatiche. Gli attacchi di pirateria in Asia sono aumentati dell’83%, minacciando la sicurezza di rotte vitali come lo Stretto di Singapore. 7. Avanzamento del programma per il sottomarino d'attacco SSN(X) della US Navy. Il programma per il sottomarino di nuova generazione prosegue, mirando a garantire la superiorità tecnologica contro le potenze rivali. 8. Tensione tra Cina e Germania per un incidente laser. La Germania ha accusato una nave cinese di aver puntato un laser contro un suo aereo, acuendo le tensioni diplomatiche, ma la Cina respinge l’accusa tedesca. 9. Sviluppo di sistemi autonomi come il neutralizzatore di mine Barracuda. Raytheon testa con successo il veicolo autonomo Barracuda, accelerando l'adozione di tecnologie senza equipaggio per la guerra di mine. 10. La Royal Navy avanza con la sua nuova arma di superficie (FOSW). Il programma per una nuova arma offensiva di superficie prosegue per rafforzare la deterrenza e la competitività tecnologica britannica. Analisi per Teatro Operativo
Conseguenze Geopolitiche Gli eventi del 10 luglio 2025 delineano le conseguenze geopolitiche di un mondo che si allontana da un ordine basato su regole condivise per abbracciare la logica della pura competizione di potenza. In Europa, questa dinamica si traduce in una spinta verso l' "autonomia strategica", alimentata dall'aggressione russa e dall'incertezza sull'alleanza americana. In questo quadro, emerge con forza il nuovo ruolo della Polonia, che con la sua massiccia spesa militare e la sua leadership politica si sta affermando come il centro di gravità geopolitico dell'Europa orientale, un baluardo contro l'espansionismo russo e un partner chiave per gli Stati Uniti. Il motore principale di questa ristrutturazione globale è la rivalità tra Stati Uniti e Cina, configurata come uno scontro totale che investe la sfera militare (nuove basi nelle Filippine), tecnologica (l'accordo USA-Ucraina sulle terre rare) e ideologica. La crescente tendenza all'unilateralismo della politica americana, manifestata con dazi e sanzioni contro funzionari internazionali, erode la legittimità delle istituzioni multilaterali. La Cina sfrutta abilmente questo vuoto, proponendosi come mediatore alternativo – come dimostrano i colloqui con l'Arabia Saudita – e lavorando con la Russia per creare infrastrutture strategiche, come la Rotta Artica, al di fuori del controllo occidentale. Le crisi regionali in aree come il Mar Rosso, la Libia e il Sahel si intrecciano con questa competizione globale, diventando terreni di scontro per le grandi potenze. Potenze medie come la Turchia cercano di navigare questa complessità, mentre la Russia, sebbene indebolita, continua a proiettare la sua influenza per minare la coesione occidentale in aree come la Moldova e i Balcani. Conseguenze Strategiche Dal punto di vista strategico-militare, il 10 luglio 2025 segna l'ingresso in una nuova era, caratterizzata da una pianificazione della difesa esplicitamente orientata al confronto tra potenze pari ("peer competitors"). Questa svolta è evidente nei programmi statunitensi per il sottomarino di nuova generazione SSN(X) e il caccia F/A-XX, sistemi avanzati progettati per penetrare le difese di avversari come la Cina e garantire la superiorità tecnologica futura. Tale spinta è accelerata dalla fusione tra il complesso militare-industriale e le aziende Big Tech, come Palantir, che stanno introducendo l'intelligenza artificiale e l'analisi di big data al centro delle operazioni militari. Parallelamente, si assiste alla proliferazione di tecnologie a basso costo che democratizzano la capacità di infliggere danni significativi. I droni emergono come l'arma simbolo di questa nuova realtà. Da un lato, gli attacchi degli Houthi dimostrano come anche attori non statali possano minacciare il commercio globale e sfidare le marine più potenti. Dall'altro, il timore di un "nuovo Pearl Harbor" causato da sciami di droni spinge allo sviluppo di contromisure autonome, come il sistema di neutralizzazione mine Barracuda. In questo scenario, la deterrenza si sta riconfigurando. L'accordo nucleare franco-britannico crea un deterrente europeo credibile e indipendente, mentre lo schieramento di assetti avanzati come gli F-35 in Polonia invia un chiaro segnale strategico a Mosca. L'intera architettura di sicurezza europea è in fase di ripensamento, con l'Ucraina che si trasforma nel "cuore della difesa europea": un laboratorio per nuove dottrine e tecnologie e un catalizzatore per una maggiore integrazione della difesa continentale. Conseguenze Marittime Il dominio marittimo, al 10 luglio 2025, emerge come lo specchio più fedele delle fragilità e delle competizioni del nostro tempo, un'arena dove le tensioni geopolitiche, le corse tecnologiche e le crisi economiche si manifestano con una forza dirompente. Le conseguenze di questa nuova realtà sono profonde e si articolano su più livelli, trasformando gli oceani da semplici vie commerciali a spazi di scontro strategico. In primo luogo, l'insicurezza nei punti di snodo ("chokepoint") globali ha raggiunto un livello critico, minacciando le fondamenta della logistica mondiale. La ripresa degli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso, che ha portato all'affondamento di due navi mercantili e alla morte di membri degli equipaggi, è l'epicentro di questa crisi. Le conseguenze sono immediate e devastanti: i premi assicurativi per il rischio di guerra sono esplosi, raggiungendo fino all'1% del valore di una nave, costringendo molte compagnie ad abbandonare la rotta del Canale di Suez per la più lunga e costosa circumnavigazione dell'Africa. A questa minaccia asimmetrica si aggiunge la frizione diretta tra potenze, come dimostra l'accusa della Germania a una nave da guerra cinese di aver puntato un laser contro un suo aereo da ricognizione nello stesso Mar Rosso. L'insicurezza non è un fenomeno isolato: l'impennata degli atti di pirateria nello Stretto di Singapore, con un aumento dell'83% in Asia, dimostra che l'ordine marittimo globale è sempre più conteso e meno presidiato. In secondo luogo, è in atto una duplice corsa agli armamenti navali. Da un lato, le grandi potenze investono in sistemi di altissima gamma per un potenziale confronto tra pari. I programmi statunitensi per il sottomarino d'attacco di nuova generazione SSN(X) e per il caccia imbarcato F/A-XX, così come il programma britannico per la nuova arma di superficie FOSW, sono progettati per mantenere un vantaggio tecnologico decisivo contro avversari come la Cina. Dall'altro lato, la proliferazione di tecnologie a basso costo, in particolare i droni, ha creato una minaccia asimmetrica talmente grave da evocare lo spettro di un "nuovo Pearl Harbor" contro le flotte in porto. La risposta a questa sfida è lo sviluppo accelerato di sistemi autonomi e senza equipaggio, come il neutralizzatore di mine Barracuda di Raytheon e il pattugliatore USV Needlefish del Kuwait, pensati per contrastare sciami di droni e altre minacce moderne. Infine, la geopolitica sta letteralmente ridisegnando le mappe marittime. L'inaugurazione di un servizio regolare di navi portacontainer cinesi sulla Rotta del Mare del Nord russa è un evento di enorme portata strategica, che sancisce la nascita di un corridoio logistico alternativo a Suez e rafforza l'asse economico e politico tra Mosca e Pechino. Mentre la Cina guarda a nord, gli Stati Uniti rafforzano la loro presenza nell'Indo-Pacifico con nuove basi nelle Filippine e approfondiscono la cooperazione marittima con l'India. A livello strategico superiore, l'inedito accordo tra Regno Unito e Francia per coordinare i rispettivi deterrenti nucleari, basati in larga parte su sottomarini, riconfigura gli equilibri di potere nell'Atlantico e segna un passo cruciale verso un'autonomia strategica europea anche in mare. La modernizzazione delle flotte regionali, come le corvette saudite di Navantia, completa un quadro in cui il controllo dei mari è tornato a essere l'obiettivo primario della competizione globale. Conseguenze per l’Italia In questo scenario globale complesso, l'Italia si trova a navigare tra minacce dirette e opportunità significative. La sua posizione geografica al centro del Mediterraneo la espone direttamente alle crisi che scuotono la regione. L'instabilità in Libia, dove un'eventuale iniziativa americana a guida Trump potrebbe escludere l'Unione Europea, e le tensioni nel Mediterraneo orientale hanno un impatto immediato sulla sicurezza nazionale e sui flussi migratori. La crisi nel Mar Rosso colpisce al cuore gli interessi economici italiani, poiché il Canale di Suez è la via d'accesso principale per i porti nazionali al commercio con l'Asia. L'aumento dei costi di trasporto e dei tempi di consegna danneggia la competitività del sistema produttivo italiano, fortemente orientato all'export. Sul piano economico, l'Italia mostra fattori di potenza notevoli, come la leadership mondiale nell'export della nautica da diporto, che nel 2024 ha superato per valore quello di un colosso come Fincantieri. Tuttavia, questo successo è esposto alle turbolenze globali, come le guerre commerciali e l'imposizione di dazi, che potrebbero colpire mercati chiave come quello statunitense. La dipendenza energetica dal GNL americano, se da un lato ha ridotto la vulnerabilità verso la Russia, dall'altro lega la sicurezza energetica italiana alle dinamiche politiche e di mercato degli Stati Uniti. Tuttavia, emergono anche delle opportunità. Il ruolo di primo piano assunto dall'Italia nella Conferenza di Roma per la ricostruzione dell'Ucraina non è solo un atto di solidarietà, ma una mossa strategica che posiziona il paese e le sue imprese come attori centrali nella più grande impresa di ricostruzione del dopoguerra europeo. Questo impegno, insieme alla creazione di un fondo di private equity europeo dedicato, può generare significative ricadute economiche e rafforzare il peso politico di Roma in Europa. La necessità di una politica estera più assertiva è sottolineata dall'appello dell'Intergruppo parlamentare per la Palestina, che chiede al governo una posizione autonoma rispetto alle sanzioni USA, evidenziando il dibattito interno su come posizionarsi di fronte alle mosse delle grandi potenze. Conclusioni L'analisi degli eventi del 10 luglio 2025 consegna il ritratto di un ordine internazionale in preda a forze centrifughe. La competizione strategica tra grandi potenze ha superato la soglia della retorica per tradursi in azioni concrete che rimodellano alleanze, catene del valore e architetture di sicurezza. L’erosione delle norme e delle istituzioni multilaterali lascia spazio a un mondo più transazionale e instabile, dove la forza prevale sul diritto, come plasticamente rappresentato dalle sanzioni contro un funzionario ONU. In questo contesto, l'Europa cerca una propria via, spinta dalla necessità e simboleggiata dal patto nucleare franco-britannico, mentre le rotte marittime, linfa vitale dell'economia globale, diventano sempre più insicure e contese. Per un paese come l'Italia, la cui prosperità è intrinsecamente legata alla stabilità internazionale e alla libertà di navigazione, questo scenario impone una riflessione strategica non più differibile. Le raccomandazioni che emergono sono chiare. In primo luogo, è imperativo perseguire una diversificazione strategica in campo energetico e nelle catene di approvvigionamento, per ridurre la vulnerabilità a shock esterni come la crisi del Mar Rosso o le politiche commerciali unilaterali. In secondo luogo, l'Italia deve investire con convinzione nel progetto di un'Europa più sovrana e capace di agire, sostenendo attivamente le iniziative per una difesa e una politica estera comuni. L'autonomia strategica europea non è un'alternativa all'alleanza atlantica, ma un suo necessario complemento per affrontare un mondo più complesso. Infine, è cruciale potenziare la sovranità tecnologica e industriale nazionale, investendo nei settori chiave del futuro (dall'aerospazio alla microelettronica, passando per la robotica e l'intelligenza artificiale) per non diventare un mero consumatore di tecnologie altrui e per proteggere gli asset strategici nazionali. Affrontare questa nuova era richiede visione, coraggio e la consapevolezza che la sicurezza e il benessere dell'Italia si costruiscono attraverso un protagonismo attivo e lungimirante sulla scena globale. I temi con maggiori probabilità di sviluppo nei prossimi giorni sono:
0 Commenti
Leave a Reply. |
Sintesi giornaliera degli eventi geopolitici e geoeconomici più rilevanti analizzati il giorno successivo al loro accadere in collaborazione con il CESMAR.it
Le sintesi vengono pubblicate ogni giorno da Lunedì a Sabato alle ore 12.00
SocialCerca nel testoContributiArchivi
Novembre 2025
Categorie
|
RSS Feed