OHi Mag Geopolitical Report nr. 5 Viviamo in un’epoca di mutamenti, estensioni o almeno ripensamenti delle concettualizzazioni delle finalità di ruolo delle varie tipologie navali. Le strategie dei mezzi, anche quelle di unità navali importanti, come le portaerei e i DDG, non sono esenti da questi cambiamenti (o quantomeno dall'essere posti al centro di riflessioni). Va necessariamente notato come tutto ciò non sia frutto del capriccio dell'ego dei membri dei vari pensatoi strategici e think tanks, bensì conseguenza e deriva di riflessioni avanzate determinatesi a causa di un mutato scenario geopolitico e strategico a livello globale. Quanto cercheremo di indagare di seguito rappresenta un tentativo di mettere insieme sia le contemporanee esigenze strategiche sia lo sviluppo di nuove tecnologie in campo militare. Ciò ci ha portato a riflettere sulla esigenza di immaginare le possibili modifiche nell’assetto della composizione navale delle marine militari. Leggi l'articolo![]()
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OHi Mag Geopolitical Report nr. 4 L’evoluzione delle tecnologie militari, le considerazioni strategiche rispetto a uno scenario mondiale in evoluzione, e gli interessi interni alle potenze (anche di natura economica), intrecciandosi e controbilanciandosi a livello strutturale, pongono il futuro delle portaerei a un bivio. Nei maggiori pensatoi di strategia e politica navale, la riflessione sul futuro della portaerei si biforca sulla possibile scelta di continuare a puntare su di un numero ridotto di super portaerei di grandi dimensioni, o se, di converso, concentrarsi sulla costruzione e schieramento di un numero elevato di portaerei di più ridotte dimensioni. Quanto evidenziato parte da riflessioni strutturali, poste in essere in considerazione dei cambiamenti avvenuti nello scenario di riferimento. Leggi l'articolo![]()
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Ohi Mag Geopolitical Report nr. 1 L’avanzamento tecnologico, sia in ambito cyber e di rilevamento geo-spaziale sia in quello missilistico, sta progressivamente rendendo obsoleti molti aspetti tradizionali delle marine odierne (le quali, spesso a discapito dell’innovazione scientifica e della tecnica, sono generalmente ancora fondate su modelli della seconda metà del XX secolo). Soprattutto per quanto riguarda le unità di superfice, quest’ultime si aprono alla prospettiva di divenire bersagli perfetti per missili sempre più sofisticati. Tutto ciò è stato evidente nel caso dell’affondamento della Moskva da parte delle FF.AA. ucraine durante i primissimi mesi del conflitto con la Russia, rispetto al quale lo stratega statunitense Edward Nicolae Luttwak ha recentemente osservato: «L'equipaggio dell'incrociatore russo Moskva, composto da 510 persone, è stato distrutto dalle copie ucraine di un missile di epoca sovietica di 30 anni fa. Leggi l'articolo![]()
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